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Feste ed eventi: il covid cambia il calendario / San Giovanni in Persiceto

Persiceto come Rio de Janeiro, il Carnevale si sposta in estate: "Clima favorevole, nuove opportunità turistiche"

Andrea Angelini, presidente dell'associazione persicetana: "Si farà a giugno e sarà un bellissimo teatro a cielo aperto. Scansiamo il momento più critico della pandemia, ma ci saranno comunque delle regole da rispettare"

Bicchiere mezzo pieno: il carnevale slitta sì per motivi legati ai contagi da covid, ma il clima estivo potrebbe valorizzare una festa storica e nota come quella di San Giovanni in Persiceto (uno dei più antichi d'Italia), che nel 2022 arriva a quota 148. Niente carri e maschere a febbraio, il tutto è spostato a giugno (le date ci sono già e sono il 5 e il 12) quando la situazione sanitaria si spera sia più leggera: "Lo abbiamo stabilito già verso la metà di dicembre e adesso è ufficiale. Una decisione presa per ragioni legate alla pandemia (così come è successo per altre manifestazioni carnevalesche come già nel 2021 per Cento) dalla quale però ci aspettiamo anche delle belle sorprese. Arriviamo da un anno di stop dopo 50 edizioni consecutive, ma vogliamo che la nostra lunga tradizione vada avanti" spiega Andrea Angelini, presidente di Associazione Carnevale Persiceto, che raggruppa tutte le società carnevalesche del comune bolognese.  

"Il nostro carnevale è uno dei più antichi d'Italia - prosegue Angelini - e la prima data è il 1874, anche se già prima ci sono testimonianze che raccontano di altre manifestazioni analoghe. L'edizione estiva sarà un po' anomala certo, ma il fattore positivo è dato dal clima e dalle lunghe giornate d'estate, che ci consentiranno di pensare anche di allargarci a qualche evento serale". 

Sarete già al lavoro da un po'. Qualche anticipazione sull'edizione di quest'estate? Il senso del Carnevale è anche quello di sdrammatizzare e alleggerire anche gli aspetti più duri della vita: ci saranno riferimenti a quel virus che ha causato anche uno stop alla manifestazione? 

"Per un carrista il carnevale dura tutto l'anno, e quando ne termina uno passeranno sì e no un paio di mesi e poi si è già immersi in quello nuovo. Una delle nostre particolarità è che ogni carro che si vede a Persiceto nasce e muore qui da noi e non li facciamo arrivare da altri posti. A differenza di altri, noi rispettiamo il segreto fra le associazioni, per cui non si sa nulla di temi scelti e carri fino al giorno del carnevale".

Che carnevale possiamo immaginare dunque? Location e dinamiche saranno le stesse di sempre?  

"Immaginiamo un carnevale vicino a quello che ricordiamo prima del 2020, qualche regola in più ci sarà sicuramente, ma l'auspicio è quello che ci veda più liberi a giugno rispetto alle restrizioni che abbiamo ora. La location della festa sarà il centro storico come da previsione, ma ci saranno delle novità, delle sorprese. In particolare pensiamo non solo alla piazza ma anche a tutto il centro storico, in modo da far godere il carnevale non solo a chi sta in tribuna ma a tutti i visitatori". 

E gli altri che scelte hanno fatto? 

"Nel bologese ci sono state diverse posticipazioni. E' il caso dei nostri 'cugini' di San Matteo della decima, che non lo faranno adesso come da tradizioni, ma in una serata di maggio. Nella Città metropolitana di Bologna praticamente tutti hanno fatto slittare le manifestazioni da aprile fino a luglio. Solo Reggio Emilia fa il carnevale a febbraio". 

Lati postivi del carnevale estivo? Opportunità turistiche nuove? 

"Sicuramente la possibilità di stare all'aria aperta e godere di un clima favorevole, oltre che di giornate nettamente più lunghe. Il nostro è un teatro a cielo aperto e giugno è un periodo perfetto. Come presenze siamo sui 25/30 mila visitatori a giornata e per l'estate stiamo lavorando anche con l'Ufficio del Turismo e gli enti preposti per valorizzare ulteriormente il nostro evento, che potrebbe attirare anche un nuovo pubblico, magari proprio quello che segue il cosiddetto turismo lento. Il dialogo insomma è aperto e vogliamo promuovere al meglio l'edizione 2022". 

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La storia del carnevale persicetano e lo "spillo"

I carri cominciarono a sfilare per le strade di Persiceto già da quel lontano 1874. Si formarono società tra gruppi di amici, di conoscenti e si intraprese quella che, nel corso degli anni sarebbe diventata una grande e meravigliosa avventura carnevalesca. Poco alla volta questa avventura cominciò a sviluppare una magia, quella dello Spillo, caratteristica unica e inimitabile del Carnevale persicetano. Spillo è l’italianizzazione del vocabolo dialettale Spéll che nell’Ottocento assumeva il significato citato dall’antico vocabolario di dialetto bolognese della Coronedi Berti; alla voce Spéll si legge infatti: “Il trasfigurare, il far mutare effige e figura; e lo diciamo di que’ giuochi che si fanno ne’ spettacoli. Diciamo che una cosa l’ha fat spel quando, avendola sott’occhio, a un tratto non la vediamo più”.

Lo Spéll del Carnevale di Persiceto coincide infatti con il momento in cui, in Piazza del Popolo, il carro racconta una storia trasformandosi in un qualcosa di diverso e svelando alla giuria e al pubblico il significato dell’allegoria per il quale è stato costruito. Il carro non solo svela cose nascoste al suo interno ma può anche assumere forme che, nelle costruzioni meglio riuscite, lo rendono completamente diverso dalla struttura originale.Il carro si fa così palcoscenico, la piazza diventa teatro e la sfilata si muta in rappresentazione.

L’origine dello Spéll è probabilmente da individuare nei primissimi anni della manifestazione carnevalesca quando una società, la Società dei Venti, realizzò nel 1885 un carro che mutava aspetto durante la sfilata. Dagli anni successivi questa caratteristica fu ripresa dalle altre società e mai più abbandonata. Quindi, fin quasi dalle origini, lo Spillo è la caratteristica fondamentale dei corsi mascherati di Persiceto, caratteristica che giustifica ampiamente la denominazione di Città dello Spillo assegnata al paese un paio di anni fa dall’Amministrazione Comunale. Con il passare degli anni e con l’evolversi della tecnologia, lo Spéll ha subito una continua evoluzione, ma nel suo significato è rimasto quello di un secolo fa.

Ecco allora che, la prima domenica delle manifestazioni, i carri delle società carnevalesche si fermano in Piazza del Popolo, trasformata in teatro per l’occasione. Quando il carro è in piazza ha quindici minuti di tempo per raccontare la sua storia. La può raccontare con l’ausilio di attori, di una colonna sonora, con le figure costruite sul carro e soprattutto con i movimenti dello stesso. Nel corso degli anni lo Spillo del Carnevale di Persiceto si è consolidato come una grande opera di artigianato che include, oltre agli aspetti meccanici ed elettronici, anche le arti della recitazione, della pittura, della scultura, della musica e della letteratura. Si tratta però di un’arte effimera. Mesi di lavoro in cantiere solo per quei quindici minuti. I carri dopo lo Spillo continuano a sfilare per le vie del centro storico ma, da quel momento in poi, diventano carri normali, privi della magia che li ha caratterizzati durante lo Spillo.

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