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Cronaca

Caro bollette, presidi davanti Hera: "Tavolo con il socio Comune per calmierare utenze"

Convocati due momenti distinti da Usb e Rifondazione: sullo sfondo i rincari dei prezzi dell'energia

Due presidi distinti, ma sempre per il contrasto al caro bollette. Il sindacato di base Usb e Rifondazione comunista puntano il dito contro Hera, e chiamano a raccolta per un sit in di protesta domani, giovedì 10 febbraio 2022, così come sabato 11 febbraio. L'appuntamento è davanti alla sede della multiutility partecipata anche dal comune di Bologna, in entrambi i casi alle 12:30.

L'impatto degli aumenti dei titoli energetici "su lavoratrici e lavoratori e settori popolari non è sostenibile con gli attuali livelli salariali e di precarietà", per questo si legge in una nota di Usb "si rendono necessari provvedimenti urgenti a partire dall'apertura di un tavolo con Comune ed Hera per abbassare i prezzi delle utenze"

Secondo il sindacato di base "in una situazione critica come questa, gli enti e aziende erogatrici di beni essenziali come gas e luce non possono scaricare i costi su di noi, e il Comune, anche e non solo come socio di Hera, deve intervenire".

Di qui l'appello per "soluzioni concrete per abbassare le bollette a chi non riesce a pagare" dove per esempio il Comune può "mettere a bilancio un fondo per coprire le spese, per aumentare le fasce calmierare e i bonus, e può imporre ad Hera di coprire una parte dei costi con il proprio profitto in crescita".

"A Hera guadagni record, ora si riducano utili"

Sullo stesso tono è Rifondazione comunista. "Aumenti del +68% sulla bolletta elettrica e del + 64% su quella del gas -si legge nella nota- sono insostenibili" e questo mentre "nei primi nove mesi del 2021 la multiutility quotata in borsa ha guadagnato 340,6 milioni di € con una crescita dei profitti del più 39,2% rispetto al 2020".

Per i comunisti "un’azienda con una partecipazione pubblica al 46%, e i comuni soci, a partire dal sindaco di Bologna, devono intervenire affinché Hera riduca gli utili e alleggerisca le bollette dei cittadini. E lo stesso ragionamento vale per Iren, l’altra grande multiutility che si spartisce con Hera il mercato energetico regionale".

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