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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca

Case di riposo, si riapre alle visite dei parenti: "L'effetto dell'affetto, i familiari sono un sostegno straordinario"

Con l'ordinanza del Ministro Speranza ora (e finalmente) è consentito l'accesso ai parenti dei ricoverati: "Una gioia che ha delle regole: tutti vaccinati o dotati di anticorpi. Le visite all'aperto, ma con un prudente contatto fisico"

Quanto è stato importante riaprire le visite agli anziani ospiti delle case di riposo? E' successo solo qualche giorno fa per effetto dell'ordinanza firmata dal ministro Speranza e per chi è direttamente coinvolto è stato evidente fin da subito quali sarebbero stati i benefici di questa decisione, possibile oggi grazie ai vaccini. Il presidente AIOP Bologna Averardo Orta e vicepresidente AIOP Emilia-Romagna spiega: "Questo provvedimento era decisamente atteso e auspicato.

Le Cra, così come sono chiamate in Emilia-Romagna le case residenti anziani, sono da sempre pensate per essere comunità e per favorire l'incontro con volontari, scuole, familiari, parenti. Dobbiamo consentire la vita piena con le sole limitazioni delle non-autosufficienze a queste persone e nell'ultimo periodo a causa della pandemia hanno subito molte mutilazioni. Non vedevamo l'ora di tornare ad aprire alle visite vere, dopo aver lavorato tanto con le videochiamate e sappiamo bene quanto le visite dei familiari diano sicurezza e l'idea di un ritorno alla normalità". 

Come vi siete riorganizzati per aprire le strutture ai visitatori e come funziona? Quali le regole per garantire la sicurezza per tutti? "Noi in generale (nelle strutture Villa Ranuzzi e Villa Serena ndr) abbiamo sempre garantito la possibilità di ingresso ai parenti durante tutta la giornata, senza fasce orarie prestabilite. Adesso naturalmente abbiamo delle regole (poche e semplici) che dobbiamo rispettare e ci hanno guidati nella riorganizzazione delle visite: bisogna essere vaccinati o dotati di anticorpi, si indossa la mascherina e ci si disinfetta con il gel igienizzante, si sceglie sempre un contatto prudente e noi lo facciamo stando all'aperto, nelle nostre aree attrezzate, aiutati dalla bella stagione". 

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Ma questa volta e diversamente da un anno fa nello stesso perido, si va oltre la camera degli abbracci, i plexiglass e i guanti..."Una una stretta di mano o un abbraccio, se si sono verificate le condizioni descritte, si possono fare. Questo dà un rassicurante senso di ritorno a una vita normale". 

E quanto è importante questo passo avanti? Quanto lo è per gli assistiti e quanto per gli operatori? "Una gioia per gli operatori, una gioia per gli ospiti e soprattutto per i ricoverati. I familiari sono un sostegno straordinario e i nostri lavoratori che si sono da sempre occupati delle videochiamate hanno avuto molto lavoro in più per un lunghissimo periodo". 

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La pandemia è stata un dramma per le tantissime perdite, ma se qualcosa ci abbiamo guadagnato, che cos'è? "Durante quest'anno abbiamo visto ritmi e condizioni di lavoro intollarabili sempre con lo spettro del virus. Penso che tutti gli operatori sanitari dai medici, agli infermieri agli osss abbiano acquisito un bagaglio di competenze ed esperienze immenso".  

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