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Cronaca Castello d'Argile / Via Enrico Mattei

Castello d'Argile, schiuma nel canale: "Non è pericolosa, ma le verifiche vanno avanti"

Il gruppo consiliare "Argile e Mascarino a 5 Stelle" denuncia dei ritardi nell'operatività e il sindaco replica: "No alle strumentalizzazioni, abbiamo seguito tutti la vicenda e andiamo ancora avanti"

Schiuma nel canale Gallerano di Castello d'Argile​. A tratti tanto voluminosa da arrivare persino sulla strada. Dalle ripetute segnalazioni dei cittadini, sono partiti i controlli per capire di che sostanza si trattasse, con forte preoccupazione visto che le acque del canale sono destinate anche a uso agricolo. 

Michele Giovannini, il sindaco di Castello d'Argile, fa sapere che Arpa ha consegnato gli esiti delle analisi fatte dopo alcuni prelievi e che i cittadini possono stare tranquilli: "Le sostanze che hanno provocato quella schiuma sono dei tensioattivi e sono sostanze che si trovano anche nei saponi. Dobbiamo ancora individuare il 'responsabile' di questi versamenti e per questo sono ancora in corso delle videoispezioni e dei controlli su alcuni scarichi della zona industriale. E' dal 2009 che non smettiamo di monitorare la situazione e per due anni non c'erano state più segnalazioni. Poi di nuovo due o tre episodi e ancora l'ultimo, avvenuto nelle settimane passate". 

Il Gruppo consiliare “Argile e Mascarino a 5 Stelle”, che da tempo segue la vicenda raccogliendo testimonianze e producendo materiali video (che mostrano fra le altre cose dei pesci morti in prossimità del canale) ricostrunedo tutti i momenti di questa storia, denuncia in sostanza qualche anomalia nelle tempistiche e nella reattività del Comune e nella regolarità di alcuni scarichi: "Alcuni restano sospetti, qui dovrebbero scaricare solo acque meteoriche e invece non è così".

Il primo cittadino replica: "Non ammetto strumentalizzazioni perchè sulla vicenda ci siamo mossi tutti: i cittadini che hanno segnalato, i 5 Stelle che hanno seguito i vari passaggi e anche noi, che la mattina del 20 aprile alle 7.45 eravamo già sul posto insieme ad Arpa per fare chiarezza una volta per tutte. Seguo la questione fin dalla prima segnalazione arrivata". 
"Voglio specificare alcune cose importanti - continua Giovannini - La prima: il rapporto di Arpa conferma che non ci sono pericoli. La seconda: non ci fermiamo qui, ma andiamo avanti con tutte le verifiche necessarie. La terza: Arpa è attiva con il monitoraggio dell'acqua corrente". E come scritto nel rapporto di sopralluogo: "Risalendo lo scolo Gallerano fino all'intersezione con la Canaletta di Bagno è stata verificata l'assenza di apporti dal condotto meteorico di via Einaudi e la presenza di diversi condotti afferenti alla Canaletta di Bagno, che saranno oggetto di futura indagine". 

Castello d'Argile: le foto-prova dell'inquinamento

A CRONISTORIA DEL M5S. I consiglieri comunali pentastellati hanno fatto una ricostruzione dettagliata con date e operatività. "Il 27 febbraio 2016 giunge una segnalazione che il fosso lungo la provinciale centese, che costeggia la zona industriale di via Mattei, ha l’acqua di un colore insolito (foto 1-3). Chi si rivolge a noi dice che è già capitato altre volte e che in Comune non ha trovato ascolto. Dall’immediato sopralluogo si riscontra che l’acqua prima della della tombatura del fosso all’intersezione con via E.Mattei è di colore normale (foto 4), mentre dopo è di un insolito colore giallo rosso (foto 5). Effettuano un prelievo di loro iniziativa e lo portano dai Carabinieri  per fare una denuncia. Danno anche segnalazione immediata ad Arpa, Urg e Usl. Arpa interviene il pomeriggio stesso e dopo una ispezione effettua un campione di acqua per le successive analisi. Il fosso inesame va a confluire  nello scolo “Canaletta di Bagno/Gallerano”,  ampiamente usato per irrigazione agricola e che costeggia gli orti comunali" 

"12 marzo 2016 arriva un'ordinanza del sindaco (2/2016) che impone a una ditta dei dintorni la pulizia di un tratto fognario e del fosso entro 7 giorni ed entro 30 giorni la presentazione del piano fognario dettagliato. Nell’ordinanza l’Arpa stranamente non viene coinvolta nonostante fu la prima ad intervenire e abbia competenze maggiori in materia rispetto alle forze dell’ordine. L' 8 aprile 2016 ci giunge una nuova segnalazione per la  presenza di  folta schiuma su scolo Gallerano (foto6,8), lo stesso canale di prima ma in un punto diverso, questa volta dopo la medesima zona industriale. Il 9 aprile andiamo sul posto per documentazione fotografica e conseguente segnalazione via email ad Arpa, Carabinieri e Polizia Municipale. Chi ci ha chiamato dice che il fenomeno frequente è stato più volte segnalato in Comune, ma inutilmente. Ci fa anche avere una immagine estratta da un video dell’ottobre 2015 dove si rileva chiaramente una grave moria di pesci (foto 10). 20 aprile 2016: sopralluogo Arpa con presenza di due consiglieri del M5S. Ispezione visiva di tutto il canale lungo il tratto retrostante la zona industriale. Acqua color fogna e odore di detersivo, nonostante la forte diluizione dovuta all’abbondante rilascio di acqua per irrigazione da parte della  Bonifica Renana. Constatazione di numerosi scarichi sospetti, uno dei quali mostra evidenti incrostazioni di materiale solido (foto7), nonostante dovrebbero  scaricare solo acque meteoriche.  La sponda del canale sul lato opposto ad uno scarico è perfino erosa a causa del forte flusso in uscita dalla zona industriale.Tutta la zona attraversata dallo scolo Gallerano  e’ agricola e nelle vicinanze  del punto indicato sono anche presenti  moderni impianti per la coltivazione di frutta biologica. 22 aprile 2016: seconda ordinanza (4 del 22/4/16)  che impone la cessazione immediata di scarico di acque reflue industriali nella rete fognaria delle acque meteoriche". 

LE FOTO DEI CITTADINI. Alcuni cittadini residenti nelle zone litrofe al canale ci avevano già mandato delle immegini che illustrano alla perfezione i fenomeni descritti: schiuma che galleggia, in alcuni tratti cresce fino a essere visibile dalla strada: 

Castello d'Argile, schiuma nel canale Gallerano

IL RAPPORTO DI ARPA. "In data 20 aprile alle 7:45 è pervenuta una segnalazione telefonica da parte del Sindaco del Comune di Castello D'Argile in merito alla presenza di schiume nelle acque dello Scolo Gallerano, all'altezza di via Maddalena. Il personale si è prontamente recato sul posto, verificando l'effettiva presenza di una notevole quantità di schiuma persistente, in parte debordata anche sulle aree verdi limitrofe. Risalendo lo scolo Gallerano fino all'intersezione con la Canaletta di Bagno è stata verificata l'assenza di apporti dal condotto meteorico di via Einaudi e la presenza di diversi condotti afferenti alla Canaletta di Bagno, che saranno oggetto di futura indagine".

"Nella tarda mattinata - prosegue il documento riassuntivo -  alle ore 11 circa, gli operatori Arpae hanno proceduto ad un approfondimento dell'origine dei condotti recapitanti nella Canaletta di Bagno, constatando la presenza di un significativo apporto di refluo dal condotto fognario di acque meteoriche di via Einaudi, seppur in assenza di precipitazioni in atto o recenti; si è pertanto richiesto l'intervento urgente di Hera, quale gestore della Pubblica Fognatura, per verificarne l'origine. Nel primo pomeriggio, in collaborazione con il personale Hera si è provveduto ad ispezionare la rete stradale di raccolta delle acque meteoriche, accertando che l'immissione di refluo nella rete fognaria avveniva in un punto, non localizzabile in quanto interrato, nel tratto compreso tra la penultima e ultima (verso il canale) botola di ispezione. Al fine di identificare l'esatta provenienza dell'apporto di refluo si è organizzata una video ispezione del tratto fognario stradale in esame, fissandone l' esecuzione per la prima mattinata del 22 aprile. La video ispezione della rete fognaria meteorica stradale effettuata, in assenza di precipitazioni, ha mostrato, come unico punto di apporto, una tubazione proveniente dall'area di pertinenza di una ditta cosmeceutica posta esattamente in fregio al tratto fognario indagato. Si è pertanto proceduto ad effettuare un'ispezione all'interno dell'area di pertinenza dello stabilimento rilevando l'effettiva presenza, all'altezza del punto segnalato dalla video ispezione, di un condotto con apporto di refluo a portata costante. La ditta, al momento del sopralluogo, non è stata in grado di motivare ne' la provenienza ne' la natura di tale scarico. Si è quindi proceduto all'esecuzione del campionamento ufficiale ed istantaneo di tale refluo che, nelle fasi conclusive delle operazioni di campionamento, era quasi cessato".

"Nel tentativo di appurare l'origine del refluo indagato si è proceduto all'apertura di tutti i pozzetti fognari limitrofi, identificando la linea separata di acque nere, che raccoglie sia i reflui di origine domestica (servizi igienici) che i reflui industriali (acque di raffreddamento e acque di contro-lavaggio addolcitore ed osmosi inversa); tali reflui risultano autorizzati con Provvedimento Finale Unico n. 6202 del 10/05/2011. In adiacenza al condotto sopra citato è stata accertata la presenza di una vasca interrata contenente un refluo riconducibile all'attività, della quale non è stato possibile, nell'immediato, verificarne il collegamento con gli altri manufatti fognari presenti nell'area esaminata; tale vasca interrata è definita come “sedimentatore” collegato alla rete delle acque meteoriche, così come si evince dall'Elaborato 12, allegato nella SCIA schema fognature, presentata al Comune di Castello D'Argile, in occasione del trasferimento dell'attività da via Mattei alla sede attuale di via Einaudi. Nell'immediato, al fine di fare cessare lo scarico non autorizzato, è stata proposta a Codesta Amministrazione comunale l'emanazione di Ordinanza mentre, per verificare l'effettiva configurazione delle reti fognarie aziendali, l'azienda ha proposto l' effettuazione di una video ispezione interna.
Nella giornata del 27/04/2016, in assenza di precipitazioni, è stata verificata la quasi totale cessazione dello scarico nel condotto meteorico avvenuta, a detta dell'Azienda, a seguito della riparazione di una tubazione dell'impianto di raffreddamento, posto nel retro dello stabilimento; è stata verificata la sostituzione di una tubatura, constatando comunque che il sistema di accumulo di tali acque risulta dotato di un tubo troppo pieno che, in caso di malfunzionamento del sistema di pompaggio, recapita i reflui nel piazzale dotato di caditoie delle acque meteoriche. Tale sistema si configura come potenziale ed ulteriore punto di scarico di acque industriali nella rete delle acque meteoriche. Mediante la video ispezione e tramite prove idrauliche è stato verificato che la vasca interrata risulta effettivamente un manufatto collegato alla rete delle acque meteoriche; vista la qualità del refluo contenuto, non riconducibile ad esclusivo apporto meteorico, è stato prelevato un campione ufficiale ed istantaneo al fine di verificarne la qualità. In merito alla scarsa qualità del refluo contenuto nella suddetta vasca è stato richiesto verbalmente alla Ditta di provvedere allo svuotamento e pulizia della medesima. Il proseguo del sopralluogo ha accertato la corrispondenza dei tratti di linee fognarie esaminate con la documentazione tecnica esibita dall'azienda; sono emerse altresì diverse criticità relative alla presenza di alcune tubature o prese di acqua localizzate in prossimità della rete di raccolta acque meteoriche che possono determinare, se attivate, scarichi di tipo produttivo non espressamente autorizzati. Pertanto, ravvisando la violazione di cui all'art. 124 comma 1 Dlgs 152/06 smi (“tutti gli scarichi
devono essere preventivamente autorizzati”), si è proceduto a darne comunicazione all' A.G. come previsto dall'art. 137 comma 1 D.Lgs.152/06". 

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