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Cronaca Castenaso

Beni intestati alle consorti per non pagare l'erario, maxi sequestro della Finanza

Un capannone a Castenaso e 12 ettari di terreno, ma anche una villa a Roma e proprietà in Gallura. Le indagini strascico dell'operazione 'Pagherò' delle Fiamme Gialle

Un complesso immobiliare di oltre 1600 mq a Castenaso con annessi 12 ettari di terreni, una villa a Roma, tre appartamenti a Santa Teresa di Gallura (SS), le quote di una società immobiliare e due autovetture, del valore complesivo di quasi tre milioni di euro..

E' quanto sequestrato dalla Guardia di Finanza di Bologna durante il seguito delle indagini relative a un presunto caso di fallimento pilotato di aziende in crisi, una inchiesta dal nome 'Pagherò' delle Fiamme Gialle  che nell'ottobre scorso portò all'arresto di cinque persone.

I militari, sotto la direzione del pm Marco Forte, hanno eseguito, su disposizione del Gip Rita Zaccariello, un sequestro di beni nei confronti dei prestanomi di un sodalizio criminale dedito alla commissione di reati tributari e fallimentari.

Le indagini, svolte successivamente all’esecuzione degli arresti e dei primi sequestri di beni registrati direttamente in capo agli indagati, hanno permesso di dimostrare come gli stessi avessero intestato, in maniera del tutto strumentale, tutti i loro beni alle rispettive consorti con le quali, seppur formalmente separati, continuavano a condurre una vita coniugale e familiare vera e propria, al solo scopo di porre i loro patrimoni al riparo da eventuali pretese dell’erario.

In particolare questa circostanza è emersa dagli esiti di mirate indagini tecniche, da informazioni tratte dai social network nonché dalla presenza, riscontrata nel corso delle perquisizioni eseguite, degli effetti personali degli indagati presso le abitazioni solo apparentemente intestate alle mogli.

Uno degli indagati aveva persino simulato una fittizia residenza a Castel Maggiore, presso la casa di uno zio, dove aveva allestito una stanza con qualche effetto personale per sviare le indagini relative ad un altro procedimento penale, pendente presso la Procura della Repubblica di Bologna, che lo vedeva coinvolto. Anche gli immobili situati in Sardegna, riconducibili al commercialista, risultavano intestati alla sola moglie del professionista, la quale non disponeva però di un reddito tale da consentirle l’acquisto.
 

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