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La centrale idroelettrica del Cavaticcio procede spedita: "In funzione entro novembre" | FOTO e VIDEO

Oggi l'estrazione della vecchia turbina che verrà revisionata e rimessa a posto: "Energia green per più di mille famiglie"

Nonostante qualche intoppo, il cantiere della centrale idroelettrica del Cavaticcio procede spedito. Nella mattina di martedì 14 marzo, la grande turbina Kaplan è stata estratta dal suo alloggio in Largo Caduti del lavoro e, entro sabato, raggiungerà un’officina in Friuli-Venezia Giulia, dove verrà revisionata. Infine, tornerà nel suo alloggio per entrare in funzione entro il novembre del 2023.

Un progetto lungo cento anni

Le prime tracce di un progetto per una centrale idroelettrica che si trovano nei registri comunali risalgono al 1911. L’idea che venne all’ingegnere Bassi era quella di sfruttare la caduta di oltre quindici metri che il canale del Reno faceva dall’antico acquedotto (di fatto dove si trova oggi via Marconi) fino al crepaccio sottostante, dove l’acqua continuava a percorrere il suo tragitto. Da lì di tempo ne è passato, ma l’idea non è cambiata. Negli anni ’90 si arriva alla costruzione della centrale, ma le sue stime erano “troppo ottimistiche. Di acqua non ce n’era molta neanche all’epoca e di fatto la centrale si azionava raramente” dice Andrea Bolognesi, direttore del Consorzio Canale Reno, alla conferenza stampa di presentazione dell’opera all’Opificio delle Acque in via della Grada. “Lo studio prevedeva che il range d’azione della centrale fosse tra i 5 e i 15 metri cubi di acqua al secondo. Sotto a questa soglia, la centrale non si azionava. E infatti molto spesso rimaneva inattiva, tanto poi da deteriorarsi”.

Centrale idroelettrica del Cavaticcio

“Oggi – continua Bolognesi – il nuovo range d’azione sarà di 2-9 metri cubi di acqua al secondo. Si produrrà un po’ meno energia, ma in maniera più costante”. Infatti, sfruttando il salto di quindici metri, con la “nuova” centrale idroelettrica si riuscirà a soddisfare il quantitativo di energia annuo per più di mille famiglie, arrivando a produrre circa 2000-2500 megawatt di energia green (il consumo medio è di circa 2 megawatt a famiglia all’anno).

Rimane ora da capire quali siano gli effettivi lavori di cui la turbina avrà bisogno, visibili solo quando sarà in officina, ma in ogni caso dal Consorzio – e dall’azienda GACRES Srl, società costola del Consorzio che ha vinto l’appalto – filtra ottimismo: entro novembre Bologna dovrebbe tornare ad avere la sua centrale idroelettrica in funzione.

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