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Cronaca

Falso comunicato CGIL: 'La polizia ha caricato con violenza studenti e precari'

Un falso comunicato è giunto ieri agli organi di stampa a firma CGIL: nel testo considerazioni sullo sciopero e critiche alle forze dell'ordine per aver respinto gli studenti in protesta contro il Ministro Madia. Il Sindaco: 'Teppisti, che vanno repressi

'Teste e braccia che scioperano sono tutte uguali'. E' il titolo di un falso comunicato quello giunto ieri agli organi di stampa a firma CGIL che avverte, sul suo profilo Facebook, di non aver inviato alcun comunicato. 

In particolare, oltre ai dato dello sciopero generale e le critiche verso il governo Renzi, nel testo si fa anche riferimento agli sconti tra collettivi e forse dell'ordine in via Belmeloro, in occasione dell'inaugurazione della Scuola di specializzazione amministrativa (Spisa) dell'Alma Mater, alla presenza del Ministro il ministro della Pubblica amministrazione, Marianna Madia: "La polizia ha caricato con violenza, manganellando sulla testa e fratturando alcune braccia - si legge nel comunicato fasullo - La nostra riflessione è che la testa e le braccia degli studenti e dei precari non sono poi così diverse da quelle degli operai dell'Ast di Terni"

"Teppisti, piccoli gruppi di violenti" che "vanno repressi", era stata la reazione del sindaco Virginio Merola, mentre lo sciopero "ci ha dimostrato che ci sono manifestazioni civili e partecipate davvero dalla gente, ci sono piccoli gruppi di violenti che continuano con la loro prepotenza a impedire agli altri di parlare. Queste persone vanno represse, non è assolutamente possibile che continuino a essere denunciati e continuino a essere a piede libero".

IL FALSO COMUNICATO. "Alta adesione nei luoghi di lavoro e 30.000 lavoratori e cittadini in manifestazione: sono questi i dati che testimoniano la risposta del mondo del lavoro bolognese al Jobs act di Renzi e all’invito a scioperare per esprimere tale dissenso. Lavoratori e pensionati hanno inviato un messaggio molto chiaro al Governo: così non va, è ora di cambiare verso. Il Paese sta girando le spalle a questo esecutivo. Lo hanno detto le urne, lo ha confermato lo sciopero ed il Governo non può non prenderne atto. Senza lavoratori e pensionati non si va da nessuna parte. Ma non si va da nessuna parte anche senza i giovani, i precari, gli studenti, i disoccupati, quelli che hanno fatto blocchi e cortei autonomi. Molti che abbiamo incontrato nelle manifestazioni e per le vie della nostra città ci hanno chiesto: chissà cosa poteva essere se il Jobs act non fosse ancora stato approvato, se lo sciopero fosse stato espressione di opposizione sociale. Non possiamo accettare questi dubbi, ma non possiamo respingerli in toto. Ora però dobbiamo guardare avanti!

Nel farlo, però, non possiamo non fermarci a riflettere su quello che è successo all’Università di Bologna nel pomeriggio. Studenti e giovani precari volevano entrare in un'aula per contestare pacificamente il ministro Madia, esponente di quel Governo che non ha più la legittimità del paese. Lo hanno fatto anche perché hanno ritenuto provocatorio che si presentasse nel giorno dello sciopero generale. La polizia ha caricato con violenza, manganellando sulla testa e fratturando alcune braccia. La nostra riflessione è che la testa e le braccia degli studenti e dei precari non sono poi così diverse da quelle degli operai dell'Ast di Terni. E solo mettendo quelle teste e quelle braccia insieme contro questo governo e chi lo difende armato di manganelli possiamo cambiare la situazione. Solo così potremo dire: ora abbiamo capito!"

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