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Ai Giardini Lorusso un murale a cura di Cheap per i 30 anni della Casa delle donne | VIDEO

Nella casa di quartiere anche quattro panchine rosse e un nuovo punto ascolto per le vittime di violenza

In occasione del 25 novembre, giornata internazionale contro la violenza sulle donne, la Casa delle donne di Bologna presenta Fiamma Viva, intervento artistico a cura di CHEAP realizzato da TO/LET, un'opera di street art orizzontale realizzata in collaborazione con il Quartiere Porto Saragozza grazie ad un patto di collaborazione, all’interno dei Giardini Lorusso. 

Nella casa di quartiere, in occasione del 25 novembre, sono state inaugurate anche quattro panchine rosse e un nuovo punto ascolto per le vittime di violenza.

Si tratta di un progetto che mette in relazione l’attuale edizione del Festival La Violenza Illustrata con l’edizione precedente, poiché nasce da un progetto avviato in occasione dei 30 anni della Casa delle donne per non subire violenza nel 2020. In occasione della XV edizione del Festival la Casa delle donne ha infatti presentato il progetto, in collaborazione con CHEAP, per la realizzazione di un wall per le donne.

L’obiettivo era quello di realizzare un intervento artistico che simboleggiasse e rappresentasse l’impegno collettivo contro la violenza alle donne. Per realizzarlo è stato aperto un crowdfunding, che ha raccolto oltre 2500 euro grazie al sostegno di 83 donatrici e donatori.  

Così, ad un anno di distanza e grazie al sostegno di CHEAP, delle TO/LET, delle sostenitrici e dei sostenitori che hanno partecipato al crowdfunding, del Comune di Bologna e del Quartiere Porto Saragozza, si arriva all’inaugurazione di un intervento artistico corale e collettivo, che nel raccontare l’attivismo della Casa delle donne negli ultimi 30 anni si fa rappresentazione della lotta contro la violenza sulle donne.  

Casa delle donne  

La storia della Casa inizia nella primavera del 1985 quando a Bologna si verificano tre casi di stupro ai danni di tre ragazze minorenni. A fronte di ciò un collettivo di donne decide di riunirsi e avviare un dibattito sulla violenza di genere. Ci si rende conto che in città non esistono strutture in grado di accogliere e sostenere concretamente le donne che subiscono violenza. Viene, quindi, elaborata una proposta da presentare agli Enti locali per costituire una struttura cittadina in grado di accogliere e aiutare concretamente le donne che subiscono violenza, con le/i loro bambine/i. Il gruppo si orientò verso la richiesta di un finanziamento pubblico, credendo nella necessità di creare “istituzioni femminili“, di segnare politicamente le istituzioni con una presenza di genere.

La costituzione del gruppo in Associazione e, parallelamente, la sottoscrizione nel 1990 di una convenzione con il Comune e la Provincia di Bologna sono stati i due momenti fondanti di un percorso che ha visto da una parte un grosso impegno di relazione con quelle donne all’interno delle istituzioni che hanno creduto nel progetto, e dall’altra il riconoscimento e la valorizzazione di uno spazio femminile autonomo e autogestito.  

Cheap street poster art  

CHEAP street poster art è un progetto di arte pubblica, un collettivo, uno sguardo non obiettivo. Nata a Bologna nel 2013 dall'intesa creativa e dalla determinazione di 6 donne, CHEAP ha curato e realizzato interventi di public art a base di carta: il paste up, cioè l'utilizzo di carta e colla, è sia la tecnica indagata dal progetto che una dichiarazione d'intenti in termini di dedizione all'effimero e ricerca del contemporaneo come temporaneo. CHEAP ha esordito come festival di street poster art, esperienza che ha ripetuto per cinque edizioni prima di cambiare format e scegliere di diventare un laboratorio permanente e mutare così in un'esperienza più fluida, situazionista e tagliente. CHEAP agisce una riappropriazione dello spazio pubblico e lo fa infestando i muri di poster, ridefinendo nuovi linguaggi visivi contemporanei, generando inaspettati dialoghi con chi attraversa e abita l'ambiente urbano. Dove la città oppone barriere sulla base del genere della classe e della razza, CHEAP pratica un conflitto simbolico facendo dell'arte pubblica (anche) un luogo di lotta.  

Nato nel 2005, TO / LET [Marinangeli/Placucci] è un duo di artiste che attraverso installazioni, interventi di public art, fotografia, video, illustrazione lavora su progetti fortemente relazionati allo spazio architettonico fisico e sensoriale. Partecipa a diversi festival indipendenti in Italia e in Europa, progettando invasioni bidimensionali dello spazio realizzate con elementi grafici in carta o con grandi pitture su muro.   Con installazioni percorribili che reinterpretano squarci di spazi intimi ricostruiti in ambienti pubblici, TO/LET partecipa a mostre personali e collettive tra cui \"La giovane Italia\" e \"Officina Italia 2\", curate da Renato Barilli. Nel 2008, a Bologna, TO / LET fonda eLaSTiCo, spazio che promuove l\'arte contemporanea in tutte le sue forme, con particolare attenzione alla contaminazione tra linguaggi e alle autoproduzioni di giovani artisti. (Foto credits Margherita Caprilli)

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