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Cronaca

"Chiusa la discoteca Numa: all'interno droga e risse, il Questore ordina i sigilli“: RETTIFICA

Vi scrivo la presente in riferimento all’articolo pubblicato in data 21.03.2014 “Chiusa la discoteca Numa: all’interno droga e risse, il Questore ordina i sigilli". in quanto vorrei effettuare alcune doverose precisazioni.

Mi riferisco in particolare alla parte in cui si legge che “il 15 marzo, il personale della Polizia ed un ambulanza sono intervenuti poiché più soggetti, definiti come in evidente stato di alterazione alcolica, si erano azzuffati all’interno del locale. Nella circostanza uno dei giovani era rimasto ferito al volto da un pugno, perciò si era reso necessario il trasporto in ospedale.” Quanto da voi affermato NON corrisponde a verità in quanto NON si è trattato di una rissa, bensì di un’aggressione nei confronti di un soggetto che è rimasto inerme, ossia che non ha in alcun modo reagito. Inoltre tengo a precisare che i soggetti che si trovavano davanti al locale Numa all’arrivo della pattuglia della Polizia di Stato, tra cui il sottoscritto, l’aggredito e altre persone di indubbia rispettabilità tra cui avvocati e carabinieri in borghese, NON si trovavano in stato di alterazione alcolica.
I poliziotti intervenuti sul posto si sono limitati a prendere le generalità dei presenti, tra cui il sottoscritto, e a prendere sommarie informazioni in merito all’aggressione subita.


A seguito dell’aggressione, l'aggredito veniva trasportato presso il P.S. dell’Ospedale Sant’Orsola, ove veniva medicato con sei punti di sutura e il suo stato
psicofisico veniva accertato dal Dr. che alle ore 04:04 lo definiva come “Vigile, collaborante, normale orientamento e reattività”, come risulta dalla scheda individuale di Pronto Soccorso che si allega e quindi non certo in stato di alterazione alcolica!
Una volta dimesso dal P.S., verso le ore 6:00 si recava, unitamente al sottoscritto e ad altre due persone presenti ai fatti, presso la Questura di Bologna per sporgere denuncia querela per l’aggressione subita.
Mentre l'aggredito esponeva in mia presenza i fatti all’agente, irrompeva nella stanza un altro agente che, con sufficienza e noncuranza, si rivolgeva nei nostri confronti proferendo la seguente frase: “Tanto eravate tutti ubbriachi!”.
A seguito di tali affermazioni, false, offensive e inopportune, mi sono visto costretto a sporgere querela per l’ingiuria subita  onde tutelare il mio onore e decoro.

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