Primo cimitero interreligioso: "Si può fare a Ozzano"
Sabato 5 novembre la proposta al Comune che comprende anche la riqualificazione del piccolo cimitero abbandonato di San Pietro. Si pensa anche a un'area dove piantare alberi e associare ogni pianta alle ceneri del defunto
La realizzazione di un 'cimiterino' interreligioso, il primo, verrà proposto sabato 5 novembre al Comune di Ozzano Emilia. Si tratta di un luogo aperto alle sepolture che rispettano credi e confessioni religiose e potrebbe nascere nel piccolo cimitero di San Pietro poco fuori Ozzano. Un'idea appoggiata nei mesi scorsi anche dalla vicesindaca e assessora ai lavori pubblici di Ozzano Emilia, Mariangela Corrado: "Abbiamo la consapevolezza di avere nel nostro comune un luogo pubblico inutilizzato, cioè il cimitero di San Pietro- afferma Corrado- che invece è uno spazio molto prezioso anche solo in termini di testimonianza".
Un gruppo di studenti di Architettura dell'Università di Bologna, assieme ai loro docenti, ha immaginato come restaurare e conservare le strutture esistenti, ma anche come riorganizzare e impostare gli spazi per accogliere sepolture di varie confessioni. Ad esempio, l'orientamento verso la Mecca dei defunti musulmani.
E non solo, si pensa anche a un'area dove piantare alberi e consentire di associare ogni pianta alle ceneri di un caro estinto.
L'idea arriva da un Comune 'vicino': quello di Pianoro dove una coppia di genitori, dopo la perdita di un figlio, aveva individuato un'area dove realizzare questo cimiterino che sarebbe il primo nel suo genere e darebbe risposta a un tema sentito da varie religioni.
Su Facebook è attiva una pagina (Progetto Cimitero Interreligioso) che illustra tutte le attività e le proposte.
La proposta di Ozzano
Gli studenti di Architettura hanno partecipato a un ciclo di incontri estivi sui concetti di sepoltura e sul culto dei morti di differenti credi e culture.
Poi sul campo, con gli strumenti 'del mestiere' hanno studiato l'area e come trasformarla. Domani quindi la proposta verrà esposta all'amministrazione di Ozzano in un evento online. Più avanti spiega il docente di restauro Andea Ugolini alla 'Dire' ci sarà una presentazione dell'idea che coinvolgerà le varie confessioni religiose: "La nostra è una visione, frutto di un percorso in cui degli architetti guidano giovani che vogliono diventare architetti", dice Ugolini. L'obiettivo? "Dare concretezza a un'idea di comunità accogliente e aperta alle altre culture partendo dalla risignificazione e dal restauro di un piccolo cimitero abbandonato" a Ozzano.
Quindi non è un progetto fatto e finito, ma si fonda su idee di studenti "che magari possono scontare l'inesperienza, ma hanno sicuramente un tratto visionario. Siamo abbastanza contenti di questo lavoro fatto" assieme ai docenti Matteo Agnoletto (si occupa di composizione architettonica) e Filippo Piva (paesaggista).
Il cimiterino per defunti di fedi diverse "non è un'utopia, ma - specifica Ugolini - un'idea che ora si basa su una visione e delle riflessioni" che potranno avere uno sviluppo.
Quindi sul piccolo cimitero di San Pietro si indica cosa restaurare, cosa conservare, come disporre gli spazi... "Una sollecitazione per dire 'si può fare'. Sarebbe un'occasione: è una strada difficile da aprire, ma se trova un'amministrazione lungimirante potrebbe avviare un'innovazione, noi diciamo come". Cioè, riassume il sito di Architettura dell'Ateneo, come "dare nuovo senso e significato a questo speciale luogo di pace e bellezza secondo una visione ecumenica, interreligiosa e laica unanimemente condivisa conservando segni del tempo e della natura impressi sui manufatti che ancora oggi lo caratterizzano".