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Cronaca

Cineteca Bologna: in arrivo finanziatori da Francia e India

Il presidente di Pathé, Jerome Seydoux, finanzierà la fondazione bolognese con 60.000 euro l'anno per cinque anni; Shivendra Singh Dungarpur, creatore dell'omonima casa indiana, ne ha stanziati 20.000; Hera 40.000

Produttori da Francia e India tra i nuovi sostenitori della Cineteca di Bologna, incontrati ieri dal sindaco Virginio Merola in occasione del festival 'Il Cinema Ritrovato'.

Entrano 120mila euro. Con Production Pathé e Dingarpur Films, anche il Gruppo Hera di Bologna. "Bologna è la Ferrari delle Cineteche": il presidente di Pathé, Jerome Seydoux, commenta così la propria scelta di finanziare la fondazione bolognese con 60.000 euro l'anno per cinque anni; Shivendra Singh Dungarpur, creatore dell'omonima casa indiana, ne ha stanziati 20.000; Hera 40.000. Per Seydoux, Bologna "ha il laboratorio di restauro migliore al mondo", un know how di competenze e ricerca tecnologica che esporta, come conferma Dungarpur: "Ho imparato tutto a Bologna e da qui ho portato le conoscenze in India. E' grazie a Bologna se oggi anche in India si sta sviluppando una ricerca sulla conservazione del patrimonio cinematografico". Dungarpur ne ha conosciuto il lavoro grazie ai restauri, in partnership con la World Cinema Foundation di Martin Scorsese, di alcuni capolavori dimenticati del cinema indiano.

All'incontro con il sindaco, anche Tomaso Tommasi di Vignano, presidente di Hera, tutti ora nel Collegio dei Sostenitori della Fondazione Cineteca. Nel bilancio 2013 della Cineteca l'apporto dei nuovi sostenitori sarà quindi di 120.000 euro, ai quali se ne aggiungono altri 30.000 e 15.000 euro di due donatori stranieri che hanno voluto restare anonimi. Il direttore della Cineteca, Gian Luca Farinelli, auspica che questo sia "solo l'inizio di un percorso di nuovi ingressi nella nostra Fondazione".

La figura del sostenitore è stata introdotta con la trasformazione in fondazione per chi è interessato a offrire denaro, patrimonio o servizi. I sostenitori partecipano una volta l'anno al Collegio che può formulare pareri e proposte sulle attività della fondazione.

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