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Città metropolitana: conti in ordine, ma poche risorse

Il consigliere al Bilancio presenta un bilancio in avanzo ma, al netto delle spese, all'ex provincia rimangono solo 2 milioni da gestire. Veronesi: "Senza aiuto dallo Stato si chiude"

La Città metropolitana di Bologna chiude i conti del 2016 e conferma il mantenimento degli equilibri di bilancio. Il Consiglio metropolitano ha approvato il rendiconto relativo all'anno scorso con 12 voti a favore (Pd), due astenuti (Rete civica) e tre contrari (M5s e Uniti per l'alternativa).

Le entrate registrate a consuntivo ammontano a 116 milioni di euro: 79 di entrate tributarie, 10 di extratributarie e 26 di trasferimenti. "Raggiunto quindi il pareggio di bilancio (ex Patto di stabilità) con un saldo positivo di 1,5 milioni", spiega Palazzo Malvezzi. Le spese correnti risultano di 117 milioni di euro e, per quanto riguarda gli investimenti diretti e indiretti, il livello complessivo della spesa si attesta sui 44 milioni: 26 per investimenti diretti, uno di altre spese in conto capitale e 16 già previsti e da concludersi nei prossimi anni. Infine, l'avanzo di amministrazione è di 81,523 milioni: 38,676 accantonati, 3,738 destinati agli investimenti, 37,257 vincolati e 1,851 disponibili.

"Esprimo grande soddisfazione per il risultato raggiunto", sottolinea Giampiero Veronesi, consigliere con delega al Bilancio. Intanto, il rendiconto è stato approvato entro i termini previsti e questo "è un dato che deve dare lustro tanto a maggioranza che a minoranza", visto che lo stesso "non accade in altre Città metropolitane come Torino, Milano, Napoli e Reggio Calabria". Quello svolto è "un lavoro importante", aggiunge Veronesi, sottolineando che "con sole quattro unità di personale, inferiori a quelle che si trovano quindi nella gran parte dei singoli Comuni della cintura metropolitana bolognese, il nostro ente e' riuscito a concretizzare questo risultato".

I numeri, per il consigliere delegato, "parlano chiaro: un risultato di amministrazione di oltre 80 milioni di euro al 31 dicembre 2016 che però, al netto di parti accantonate e vincolate, porta ad un avanzo disponibile di meno di due milioni. Questo credo debba far riflettere ancora una volta sul fatto che la Città metropolitana vive di finanziamenti dello Stato i quali, se ritardati, oppure, peggio ancora, tagliati, non consentono a questo ente di vivere".

Non appena possibile "decideremo comunque la destinazione dell'avanzo non vincolato cercando come sempre di utilizzarlo al meglio", conclude Veronesi. Quello arrivato oggi in aula è il bilancio di "un ente depredato" e che "ad oggi non ha futuro", dichiara Paolo Rainone del M5s, annunciando il proprio "voto contrario a malincuore" e associando a questo "un plauso per chi fa tutti i giorni un lavoro gigantesco per mantenere i conti". Come Città metropolitana "abbiamo un nome altisonante ma in mano solo un sacchetto di briciole", commenta Erika Seta di Uniti per l'alternativa, bocciando il "bilancio in affanno" con cui va in archivio il 2016.

"Credo nella Città metropolitana" e viste le difficoltà di contesto "fatico a votare contro il rendiconto", afferma Alessandro Santoni di Rete civica, optando per l'astensione. Nel corso del Consiglio, il segretario generale Roberto Finardi ha anche comunicato ai gruppi che oggi il sindaco metropolitano, Virginio Merola, ha ceduto al vicesindaco Daniele Manca la delega al Personale. (Dire)

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