Cittadinanza Patrick Zaki, la Camera approva. Bonaccini: "Sui diritti umani non vogliamo stare a guardare".
Con 358 voti a favore. Amnesty: "Deve servire a ottenere un cambiamento di strategia da parte del governo italiano, che puntando su 'cautela' e 'dialogo' non è riuscito a salvarlo da una situazione tragica”
E' stata approvata alla Camera la mozione per conferire la cittadinanza italiana a Patrick Zaki, con 358 voti a favore.
"Chiediamo a gran voce la sua liberazione e lo aspettiamo nella 'sua”' Bologn per proseguire gli studi", ha scritto il presidente della Regione Stafno Bonaccini sui social "sui diritti umani non vi è confine che tenga: non possiamo né vogliamo stare a guardare".
"Sono felice per questo risultato che ritengo molto importante, chiedo al Governo di ascoltare questa richiesta, di non ignorare i parlamentari e le tantissime città che stanno assegnando a Patrick la cittadinanza onoraria". Ha scritto in una nota il sindaco, Virginio Merola. "Non possiamo permettere che sulla vicenda di Patrick cali il silenzio, dobbiamo fare tutto ciò che è possibile. Da Bologna non ci stancheremo mai, fino a quando verrà liberato", assicura Merola.
"Ora che il Parlamento nella sua completezza e si è pronunciato sta al Governo a fare la sua parte", ha scritto il segretario PD Enrico Letta.
🟡 Approvata alla Camera la mozione per conferire la cittadinanza italiana a Patrick Zaki. Chiediamo a gran voce la sua liberazione e lo aspettiamo nella “sua” Bologna per proseguire gli studi.
— Stefano Bonaccini (@sbonaccini) July 7, 2021
Sui diritti umani non possiamo né vogliamo stare a guardare. pic.twitter.com/JpowkYUFnw
La mozione approvata oggi alla Camera dei deputati deve servire a ottenere “un cambiamento di strategia da parte del governo italiano, che puntando su 'cautela' e 'dialogo' con l’Egitto non è riuscito a salvare Patrick Zaki da una situazione tragica”, ha dichiarato all’agenzia Dire Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.
“Quella di oggi è una giornata molto importante per il Parlamento italiano. Ogni volta che il nome di Patrick viene fatto dove si prendono decisioni è un fatto rilevante, perché significa che la sua storia preoccupa anche l’Italia. Ora sta di nuovo al governo, come dopo voto al Senato del 14 aprile, agire e esplorare tutte le strade praticabili perché ottenga la cittadinanza italiana” sottolinea Noury. “È un percorso molto difficile e alle difficoltà tecniche si aggiungono quelle derivanti dalla parola ‘cautela’, ripetuta anche ieri dal governo durante la discussione alla Camera; sono 17 mesi che la sentiamo abbinata a un’altra parola, ‘dialogo’, con l’Egitto“.
“Mi auguro che il voto di oggi serva per ottenere dal governo italiano un cambiamento di strategia, il che vuol dire cominciare a fare delle cose e smettere di farne altre bisogna ad esempio cessare di fornire armi a un regime repressivo come quello del Cairo e mostrare segni di protesta e di malcontento per la situazione complessiva dei diritti umani in Egitto“, ha concluso Noury.
270mila firme a Strasburgo
Intanto sulla piattaforma change.org, sono stare raccolte Un filo rosso e 270.000 firme, per reclamare libertà e cittadinanza italiana ed europea per il ricercatore egiziano partito da Bologna lo scorso anno e incarcerato al Cairo, in attesa di processo, dal febbraio 2020.
Oggi, 7 luglio, a riceverle a Strasburgo, sarà il presidente del Parlamento europeo, David Maria Sassoli, che incontrerà una delegazione di 'Station to station', l'associazione che ha lanciato la raccolta firme online. "Oltre alle firme consegneremo - si legge in una nota delle '6000 Sardine' e Station to Station - un filo rosso che parla di mobilitazione dal basso, di futuro, che lega la libertà di pensiero e la speranza che ci unisce a Patrick, simbolo di tutti i prigionieri di coscienza, di tutti quei giovani, ragazzi e ragazze che lasciano la propria terra per studiare, del futuro stesso dell'Europa".