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Cronaca

Civis, la commissione d'appalto fa ricorso contro il No al progetto

Ati considera illegittima la relazione della commissione di sicurezza che di fatto ha bocciato il progetto del tram su gomma destinato alla città di Bologna, dopo sei anni dall'inizio dei lavori

Non ci stanno alla sospensione del Civis, Irisbus (Gruppo Fiat) e Consorzio cooperative costruzioni (Ccc), che costituiscono l'associazione temporanea di imprese (Ati) che si è aggiudicata l'appalto del tram su gomma destinato al capoluogo felsineo.

Parte così un ricorso indirizzato al ministero dei Trasporti. La motivazione: illegittima la relazione della commissione di sicurezza.

BOCCIATURA DEL CIVIS. Il primo giugno scorso, infatti, l'organo consultivo istituito dal Ministero, aveva bocciato, dopo sei anni di lavori, il sistema di guida del discusso tram a monorotaia. Nelle conclusioni, la commissione aveva giudicato che la guida ottica del mezzo non offre sufficienti garanzie di sicurezza, ritenendo "opportuno consentire l'utilizzo del Civis lungo la linea solo in modalità manuale".

Di fronte al verdetto, poi inviato al Ministero che deve ancora deliberare sul nulla osta definitivo all'omologazione dell'opera, Atc, l'azienda di trasporti partecipata del Comune di Bologna, ad agosto ha scritto ai componenti dell'Ati. Mettendo in discussione, per iscritto, l'adempimento del contratto. E anticipando possibili vertenze giudiziarie.

Se la commissione valuta insicura la guida ottica, è il ragionamento dell'azienda, significa che il mezzo che circolerà a Bologna è diverso da quello previsto dagli accordi, che quindi non sono stati rispettati. Irisbus, che produce il Civis e Ccc, che si occupa dei lavori stradali, hanno risposto eccependo su questa lettura, e anzi, mettendo a loro volta in discussione il parere finale della commissione ministeriale.

ANNULLAMENTO/REVISIONE DELLA RELAZIONE SULLA SICUREZZA. Al Ministero si sono nuovamente rivolti a fine giugno, chiedendo l'annullamento o la revisione delle conclusioni, illegittime sotto diversi profili: in quanto a trasparenza, imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione. E' ugualmente privo di fondamento, di conseguenza, parlare di inadempienze contrattuali. Si tratta di un ennesimo passaggio che potrebbe allungare ulteriormente i tempi, oltre ad intensificare la 'guerra' tra le parti, di un mezzo al centro di un'inchiesta della Procura di Bologna che vede 17 indagati, di cui 15 per corruzione, tra i quali l'ex sindaco Giorgio Guazzaloca, quattro legali rappresentati di Irisbus, e il presidente del colosso cooperativo Piero Collina.


(fonta Ansa)
 

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