rotate-mobile
Cronaca

Classi spezzate e accorpate al Fermi, i genitori non ci stanno

La lettera inviata anche al Ministro

Classi smembrate e riaccorpate, e materie trattate con gruppi di studenti assemblati a sorte. È la prospettiva che si profila al liceo Fermi di Bologna dovuta alla carenza di docenti per il prossimo anno scolastico.

Rischio - riporta l'agenzia Dire - contro cui si scagliano in particolare i genitori delle future quarte, che hanno incontrato il preside nei giorni scorsi e che ora tornano alla carica con una nuova lettera, indirizzata anche al ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi oltre che al governatore Stefano Bonaccini, al vicedirettore dell'Usr Bruno di Palma, al provveditore di Bologna Giuseppe Antonio Panzardi, al delegato metropolitano Daniele Ruscigno e al preside del Fermi, Fulvio Buonuomo.

"Quest'anno c'è stata una contrazione del personale docente - sottolineano le famiglie della 3N del Fermi- la riduzione di organico è legata al fatto che il turnover sui pensionamenti non è stato applicato e che verranno introdotti gli insegnanti di scienze motorie nell'ultima classe della primaria".

Questa situazione è "difficilmente accettabile" a maggior ragione dopo i due anni di pandemia. Come emerso dall'incontro con il preside, riportano i genitori, al momento "la soluzione individuata per fare fronte alle carenze di organico del liceo sarebbe, nella migliore delle ipotesi, riaccorpare due terze in una quarta da 28 alunni. Nella peggiore, smembrare la classe dei nostri figli e spostarne un piccolo gruppo in una quarta e accorpare gli altri in un'altra quarta". Secondo i genitori della 3N si tratta di uno "scenario particolarmente lesivo per ragazzi", già colpiti e provati dalla pandemia.

L'accorpamento di due sezioni del Fermi, insistono le famiglie, "non si ritiene accettabile per molte ragioni. Le due sezioni sono particolarmente differenti e i programmi svolti sono molto diversi. Inevitabilmente sarà necessario un periodo per riallineare gli studenti e per ricreare un buon gruppo classe. Sia i ragazzi sia i gli stessi professori si troverebbero a dovere affrontare difficoltà didattiche, di ambientamento e motivazionali che potrebbero compromettere per qualcuno il buon esito finale dell'anno scolastico".

Una nuova sezione da 28 studenti, inoltre, "rallenterebbe la fase didattica frontale e comprimerebbe il tempo per le verifiche orali". Questo potrebbe "rendere il percorso ulteriormente complicato negli ultimi due anni", arrivando alla maturità "con programmi svolti a metà e male".

I genitori chiedono dunque, come priorità, che sia "assegnato alla scuola il personale docente necessario per garantire la continuità formativa e il mantenimento delle classi". Se non fosse possibile, "chiediamo di poter valutare se il riequilibrio non possa essere applicato alle prime.

Riducendo una delle numerose prime si potrebbe infatti recuperare l'organico necessario per garantire il mantenimento delle tre quarte di Scienze applicate, senza che in queste si raggiungano numeri inaccettabili di iscritti". Il tema delle classi pollaio, sottolineano nella loro lettera i genitori, "è purtroppo un evergreen che si sperava potesse trovare una soluzione", proprio per le condizioni vissute negli ultimi anni.

"Dobbiamo invece prendere atto che non appena giunti a una quasi normalità didattica, le cattive pratiche abituali sono state riapplicate senza alcun pudore. Piove quindi sul bagnato, e chi pagherà saranno ancora una volta gli studenti".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Classi spezzate e accorpate al Fermi, i genitori non ci stanno

BolognaToday è in caricamento