Sigilli al Cocktail club di via Emilia Ponente: sotto sequestro su ordine della Procura
"Immobile sottoposto a sequestro preventivo su disposizione della Procura della Repubblica presso il tribunale di Bologna". Così recita un cartello apparso sulla porta di ingresso del locale, oggetto di contestazioni da parte di alcuni residenti della zona
"Immobile sottoposto a sequestro preventivo su disposizione della Procura della Repubblica presso il tribunale di Bologna". Così recita un cartello apparso oggi sulla porta di ingresso del Cocktail club, il locale di via Emilia Ponente, finito sotto la lente di ingrandimento delle forze dell'ordine nei mesi scorsi, ed oggetto di forti contestazioni da parte di alcuni residenti della zona, che lamentavano proprio a BolognaToday qualche giorno fa di essere ormai 'giunti all'esasperazione perchè costretti a convivere con musica alta fino al mattino, schiamazzi, residui ed escrementi". Il club infatti - raccontavano alcuni abitanti - "benchè dovrebbe essere un'associazione, è gestita come una discoteca".
PROVVEDIMENTO. Nella mattinata odierna la Polizia Municipale, assieme alla Squadra Investigativa della Divisione Polizia amministrativa della Questura, hanno operato il sequestro preventivo del circolo eseguito appunto a seguito dei numerosi esposti da parte dei residenti. "Il sequestro del locale - spiegano gli operanti - proposto dalla Procura era stato respinto dal GIP, ma la pubblica accusa aveva fatto ricorso al Tribunale del Riesame, ottenendo accoglimento del ricorso e disposizione dell'immediato sequestro dei locali.
Tantissime anche le segnalazioni pervenute alla Centrali Radio della Polizia Municipale e del 113, alle quali hanno fatto spesso seguito interventi di diverse pattuglie. Nel frattempo una lunga attività investigativa avrebbe permesso di individuare - spiegano le forze dell'ordine - "le serate particolarmente moleste e di segnalare all'Autorità Giudiziaria, puntualmente, una dopo l'altra, ogni serata in cui si verificava l'abuso di strumenti sonori e la scarsa vigilanza, da parte dei gestori, sugli avventori, ai quali in alcun modo veniva impedito di porre in essere condotte perturbatrici, disturbando durante le ore notturne il riposo delle persone". L'atteggiamento dei gestori in tal senso è definito, tra le motivazioni dell'ordinanza, "permissivo e tollerante nei confronti degli avventori rumorosi" e, ad ulteriore riprova che i gestori nulla facevano per impedire il disturbo del riposo dei residenti, compare anche la segnalata presenza di divanetti all'esterno del locale, che favorivano lo stazionamento dei clienti.
Appreso la notizia, i residenti della zona si sono detti sollevati, anche se - si augurano - "sia questa una soluzione definitiva al problema e non solo una cosa temporanea come avvenuto con le precedenti chiusure".