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Cronaca Centro Storico / Piazza Maggiore

Protesta Asia-Usb in Comune: i manifestanti risponderanno di interruzione di pubblico esercizio

Si profila l'apertura di un fascicolo a carico degli attivisti saliti su una tettoia Palazzo D'Accursio e per le tensioni con la Municipale la procura procederà anche per resistenza e lesioni

Si profila l'apertura di un fascicolo a carico dei manifestanti Asia-Usb che giovedì scorso hanno fatto irruzione a Palazzo D'Accursio per protestare contro l'annunciato sgombero della palazzina occupata in via Irnerio.La Procura sta attendendo la relazione della Digos presente sul posto: "Procederemo per resistenza a pubblico ufficiale, lesioni aggravate, interruzione di pubblico esercizio e danneggiamento aggravato" ha dichiarato in Procuratore aggiunto Valter Giovannini, coordinatore del pool per l'ordine pubblico. 

Gli attivisti al grido di "Vergogna" erano saliti su una tettoia del cortile interno e venerdì mattina si erano registrati alcuni momenti di tensione quando gli agenti avevano chiuso la cancellata dello scalone, ma era finita con urla e spintoni: nella concitazione il comandante della Polizia Municipale Carlo Di Palma era caduto a terra e si era fatto curare al pronto soccorso. Così gli ingressi di Piazza Maggiore e via Ugo Bassi erano stato chiusi, mentre l'accesso di via IV Novembre veniva presidiato dai vigili. 

Manifestanti sul tetto, Comune chiuso

La protesta era terminata in tarda mattinata dopo l'incontro con l'assessore al Welfare, Amelia Frascaroli e dopo aver concordato un  faccia a faccia con l'assessore alle Politiche abitative, Riccardo Malagoli, previsto per il 29 aprile.

"Nessuna trattativa con chi occupa il Comune e impedisce l'accesso alla Casa di Tutti con azioni illegali - aveva commentato il sindaco Virginio Merola - chi non rispetta le regole democratiche e di convivenza si assume la responsabilità delle sue azioni anche di fronte all’Autorità Giudiziaria che abbiamo opportunamente avvertita" sottolineando che gli attivisti avrebbero "impedito ai nostri servizi sociali di entrare nell'edificio da loro occupato affinchè potessero verificare le condizioni delle famiglie. Costoro fanno una politica cattiva giocata sulla pelle di famiglie in difficoltà, che vengono usate per scopi politici. Queste persone sanno, e comunque glielo abbiamo ribadito, che per legge chi occupa non può fare domanda di alloggi pubblici per cinque anni".

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