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Pd, Critelli proclamato segretario: 'Il nuovo assessore? Lo sceglierà il Sindaco'

Nessuna palese rivendicazione di poltrone in giunta, al discorso di proclamazione del neosegretario della federazione Dem bolognese

E' tempo di sintesi all'interno del Partito Democratico di Bologna, e la priorità che le tre aree si sono date è di sotterrare l'ascia di guerra. Il segnale più importante arriva proprio dal podio dal quale Francesco Critelli viene proclamato segretario e dal quale lo stesso Critelli parla dopo l'ufficializzazione dei risultati del congresso provinciale.

"L'unità si costruisce sui contenuti, non sullo scambio di poltrone, quello e un'altra cosa e non mi interessa. Il tema della giunta comunale sta nelle esclusive competenze del sindaco e nulla a che fare con i temi del congresso provinciale di Bologna".

Un messaggio chiaro a non voler creare fibrillazioni nelle sale di Palazzo D'Accursio, prontamente raccolto anche da Rizzo Nervo, che mostra il petto quando a salire sul podio tocca a lui, con la voce divenuta roca da un mese e mezzo di campagna congressuale: "Io ho fatto una scelta, è stata una scelta di vita. Lo dico forse togliendomi qualche sassolino anche a chi lungo il congresso ha dubitato spesso che io stessi facendo sul serio: ma non c'era, il paracadute non c'era".

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E difatti è quel posto da assessore alla sanità, le cui deleghe ora sono in carico al Sindaco, la poltrona che poteva scuotere le anime Dem del dopo-congresso: lotta rinviata, ora -detto da parte di tutti gli ex candidati- c'è da guardare oltre.

Nei discorsi spunta spesso la parola 'metropolitano': si parla di elezione diretta del Sindaco, ma spesso le parole cadono su quei otto comuni sopra i 15mila abitanti che nel 2019 andranno a voto. Nella sala del circolo Benassi c'è anche Giulio Pierini, ex sindaco di Budrio non rieletto quasi a sorpresa, sconfitto dal civico Mazzanti sui quali sono affluiti tutti i voti anti-Pd. E' questo lo spauracchio agitato dal podio: la destra incalza, i grillini giocano da soli, ai Democratici non resta che fare quadrato e ricostruire la macchina del consenso, dilaniata in Emilia anche dalle perturbazioni nazionali.

Anche Merola è in sala, in prima fila, seduto dalla parte opposta agli ex candidati e assieme al deputato Andrea De Maria e al senatore Benamati. Da lui pochissime parole, sguardo teso ma non troppo, strette di mano e pacche sulle spalle sia a Rizzo Nervo che a Critelli. Il Sindaco ha deciso di tenere per sé le deleghe alla sanità, e ha pure fatto sapere che non gli dispiacciono. La pace è scoppiata di nuovo nel Partito Democratico, ora si tratta di vedere quanto durerà.

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