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Sabato, 20 Aprile 2024
Cronaca

Consegne a domicilio anche con i ristoranti chiusi, i riders: "Non è un servizio pubblico necessario"

Il punto di vista delle piattaforme di food delivery e quello dei riders: da una parte si lamenta “la mancanza di tutele per i lavoratori” in quarantena, dall'altra parte la difesa di un “servizio utile che rispetta le regole per la sicurezza”

I ristoranti chiudono, ma le consegne a domicilio non si fermano. Così i riders, a bordo delle loro biciclette, attraversano la città semideserta per consegnare pizze, pasti etnici, sushi, polli allo spiedo e tutto quello che offrono le cucine dei locali. Lo faranno ancora, visto che come ha spiegato ieri sera dal premier Giuseppe Conte chiudono al pubblico negozi, bar, pub e ristoranti, ma resta consentita la consegna a casa

Tutto chiuso: da oggi lo stop

"Insieme a Fipe - Federazione Italiana Pubblici Esercizi e ad Assodelivery avevamo delineato un documento di linee guida per l’attività di food delivery (dopo il decreto del 9 marzo 2020 ndr) , con l’obiettivo di ricordare le misure precauzionali ai ristoranti per tutto quello che concerne le loro attività - spiegano dalla piattaforma JustEat, dichiarando di operare nella sicurezza e per la salute di dipendenti e clienti - Crediamo che la ristorazione in generale, e le consegne a domicilio in particolare, possano rappresentare un servizio importante, e in alcuni casi essenziale in questo momento di crisi, sia per il business della ristorazione, sia per i cittadini che si trovano a passare più tempo a casa".

Riders e Coronavirus: consegne senza contatto

La pensa diversamente Lorenzo Righi, portavoce di RidersUnionBologna: "Tutto può chiudere ma guai se manca il sushi sulle tavole dei bolognesi? No, secondo me non si tratta di un servizio pubblico indispensabile soprattutto perchè noi fattorini non siamo tutelati in nessun modo. In Inghilterra, dove il livello di contagio è ben inferiore rispetto a quello italiano, i nostri colleghi possono contare su fondo per i riders che vanno in quarantena, mentre a noi non danno neppure le mascherine (per essere precisi lo fanno solo alcuni). La nostra salute viene prima di tutto: vorremmo degli ammortizzatori, un reddito di quarantena, una garanzia come la cassa integrazione visto che il lusso di stare a casa non possiamo permettercelo tutti. Anche se queste piattaforme ci pagano lo stipendio, per me la regola è quella di disincentivare il food delivery, è un bisogno che ci hanno creato ma non è reale. In ogni caso in queste settimane gli ordini sono calati e in alcune città medio-piccole praticamente annullate visto che i ristoranti hanno chiuso completamente". 

Riders, la Carta Bianca di Bologna diventa legge

Just Eat dal canto suo spiega come sta agendo in questo periodo delicato: "Ci stiamo impegnando per supportare rider e ristoranti continuando a sensibilizzare sulle precauzioni da adottare secondo quanto disposto dalle autorità e dalle istituzioni, e lavorando come sempre in modo responsabile. In particolare stiamo ponendo attenzione, inviando specifiche comunicazioni, a rider e ristoranti, sull’importanza della pulizia di tutte le attrezzature per le consegne, sulla chiusura dei sacchetti e contenitori e sulla condivisione delle norme con tutti i dipendenti e i collaboratori dei ristoranti che operano con noi".

In particolare, fra le novità: 

Non si paga in contanti. "Per quanto riguarda le consegne abbiamo disabilitato la possibilità di pagare in contanti per le consegne gestite direttamente con i rider che consegnano con noi, privilegiando i pagamenti elettronici, e attivato la modalità contactless, indicando a rider e ristoranti di provvedere alla consegna del cibo preparato assicurando la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro e l’assenza di contatto diretto. L’ordine potrà essere appoggiato fuori dalla porta e non consegnato a brevi manu. Per i clienti sono in corso agevolazioni per ordinare, come sconti sulle consegne. Questo potrà consentire di ordinare a un costo più basso e anche di far lavorare i ristoranti che sono in difficoltà in questo momento, ma anche i rider di avere ulteriori opportunità di consegna".

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