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Cronaca

Prime quarantene a scuola, l'Ausl: "Cifre sotto controllo, è normale"

A pochi giorni dall'avvio delle lezioni una manciata di istituti già sperimentano i contatti con positivi in classe

Sono al momento sei gli istituti che hanno conosciuto già i primi positivi, dall'inizio lunedì del nuovo anno scolastico. Il dato arriva dal direttore dell'Ausl Paolo Bordon, il quale però invita a non sollevare allarmismi. "Sta avvenendo ciò che poteva succedere in questa fase iniziale. Non ci sono situazioni particolarmente gravi" si affretta a precisare Bordon, che ha parlato con i giornalisti e l'agenzia Dire oggi, a margine di un convegno.

Delle sei scuole coinvolte, tre sono in città, due a San Giovanni in Persiceto e una a Castel Maggiore. Si tratta di tre scuole elementari, una materna, un nido e una scuola media. "Quindi una fascia d'età che non rientra nella campagna vaccinale", sottolinea Bordon.

"La buona notizia- aggiunge Lorenzo Roti, direttore sanitario dell'Ausl di Bologna- è che non c'è nessun insegnante che è un caso indice". Nelle tre elementari, prosegue Roti, "si è dovuto decidere se mettere la classe in quarantena, ma solo in un caso questo è avvenuto. Negli altri due ci siamo limitati a gestire i contatti stretti". E ribadisce: "Tutto sommato non mi sembra ci sia stato un impatto così drammatico, siamo partiti presidiandola bene. Non ci aspettiamo grandi novità nei prossimi giorni".

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"Genitori non vaccinati"

Bordon però incalza. "I sospetti che hanno i nostri epidemiologi è che molti di questi casi siano partiti dai genitori, in alcuni casi non vaccinati -afferma il dg- quindi ancora una volta la raccomandazione è di mettersi in sicurezza e vaccinarsi, anche per proteggere i nostri bambini che per età non possono essere vaccinati"

Bordon comunque rassicura. "Siamo agendo secondo i protocolli condivisi- spiega il direttore dell'Ausl di Bologna- per cui se è difficile circoscrivere subito la situazione, si va in quarantena per tutta la classe. In altri invece casi siamo riusciti a mettere in quarantena solo l'alunno interessato e i vicini di banco. Cerchiamo di agire con prudenza, anche in accordo con le autorità scolastiche per monitorare la situazione". Inoltre, continua Bordon, "confidiamo che per le superiori, dove c'è una forte presenza di ragazzi vaccinati, gli episodi siano ridotti al minimo".

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Ad ogni modo, sottolinea il numero uno dell'Ausl, "dobbiamo aspettare un paio di settimane per fare i primi bilanci. Ci sentiamo però ragionevolmente sicuri e più sereni rispetto all'andamento della campagna vaccinale. Poi è chiaro che queste situazioni possono avvenire e avverranno. Dovremo abituarci a questo modo di procedere, con grande pazienza di tutti: genitori, insegnanti e ragazzi. Ma è evidente che laddove c'è una situazione in cui non è possibile risalire subito alla catena di trasmissione, quella classe va in isolamento". Quanto ai camper vaccinali davanti alle scuole, spiega Bordon, "lo stiamo concordando con gli istituti stessi".

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