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Controlli a tappeto: denunce per ricettazione e droga, anche detenzione di rame

Tra San Lazzaro di Savena, Ozzano dell’Emilia, Castenaso e Granarolo dell’Emilia, i Carabinieri della Compagnia di San Lazzaro di Savena hanno denunciato quattro automobilisti, tre italiani e un romeno

Sei denunce di vario genere derivanti dal controlli del territorio da parte del Comando Provinciale di Bologna. I Carabinieri della Stazione Navile, transitando in via Ferrarese, hanno controllato un soggetto che si aggirava con fare sospetto con un monopattino. Durante l’identificazione, la persona controllata ha tentato di eludere i militari fornendo false generalità, ma è stato scoperto. Oltre a una denuncia per false dichiarazioni sull’identità o su qualità personali proprie o di altri, il soggetto, 33enne tunisino, è stato deferito anche per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, a seguito di una dose di cocaina che aveva in tasca, ricettazione, per il possesso sospetto di uno smartphone e un monopattino che aveva con sé, e infine per inottemperanza all’ordine del Questore, poiché destinatario di un ordine di espulsione dal territorio italiano che aveva recentemente ricevuto.

Controlli sul territorio fra guida in stato di ebbrezza e ricettazione di rame 

Tra San Lazzaro di Savena, Ozzano dell’Emilia, Castenaso e Granarolo dell’Emilia, i Carabinieri della Compagnia di San Lazzaro di Savena hanno denunciato quattro automobilisti, tre italiani e un romeno di età compresa tra i 36 e 56 anni, che stavano guidando i rispettivi veicoli con un tasso alcolico superiore ai limiti ammessi dalla normativa.

A Pianoro, invece, i Carabinieri della locale Stazione hanno denunciato un 30enne moldavo per ricettazione e smaltimento non autorizzato di rifiuti. La denuncia è scaturita nel corso di un controllo che i militari hanno fatto all’interno di un terreno, dove il soggetto aveva avviato un’attività di lavorazione del rame, di provenienza sospetta, verosimilmente furtiva. Ricevuto il materiale prezioso, il 30enne, per non dare nell’occhio, aveva chiesto a un conoscente di poter accedere al terreno, con la scusa di fare una grigliata con i suoi amici; in realtà cercava un posto sicuro per lavorare il metallo, poi recuperato dai Carabinieri.
 

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