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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca Via Marconi

Stop ai picchetti in via Zamboni. Dionigi: 'Nuovo accordo vicino con Coopservice'

In attesa di vedere concretizzate le promesse i manifestanti spostano la protesta dalla zona universitaria a via Marconi, per contestare Cgil: "Complice di Coopservice e responsabile del contratto vergogna"

Ieri quarta giornata di picchetti in via Zamboni, dove i lavoratori di Coopservice impiegati presso l'Università in appalto, scioperano denunciando stipendi 'da fame', con l'appoggio dei collettivi studenteschi.
Da settimane ormai i manifestanti fanno sentire la loro voce. Ora una svolta pare essere dietro l'angolo. E' di ieri sera infatti l'annuncio del Rettore Dionigi - che dopo essere stato accusato duramente - ha incontrato la cooperativa.  “Si è tenuto in Rettorato un incontro con i vertici di Coopservice - dichiara attraverso una nota Dionigi -  che giudico molto positivo perché improntato a individuare soluzioni che garantiscano continuità occupazionale, contrattuale e retributiva sia per i lavoratori di Palazzo Paleotti che per tutti coloro che svolgono servizi di portierato in scadenza il prossimo luglio. Confido che a a breve questa previsione possa concretizzarsi in specifici e chiari accordi contrattuali”.
Già qualche settimana fa Coopservice, dopo le prime proteste, aveva ritoccato i salari. Ma le condizioni avevano lasciati insoddisfatti i lavoratori, lo stesso Dionigi parlò di 'comprensibile malcontento', riferendosi alla proposta partorita dalla cooperativa, in accordo con i sindacati. 

Blocco all'Università: collettivi e lavoratori contro accordo Coop

Dopo i nuovi sviluppi, i lavoratori si sono radunati in assemblea nella serata di ieri. "Solo con lo sciopero  e i picchetti - dicono- si e' usciti dall'invisibilità e abbiamo costretto i responsabili di questo accordo e l'opinione pubblica a prendere posizione. Prendiamo atto delle dichiarazioni del rettore, secondo cui si e´ vicini a un accordo con Coopservice sulla base delle rivendicazioni dei lavoratori. Si tratta di un primo, fondamentale risultato: non solo il vaso di Pandora e´stato scoperchiato, ma i responsabili sono costretti a fare una prima retromarcia imposta dalla determinazione di una lotta basata sul rifiuto di mediazioni al ribasso con chi ha sempre utilizzato questi metodi per abbassare il costo del lavoro e cancellare i diritti'.

Ma le promesse non accontentano i manifestanti, che finchè non vedranno nero su bianco quanto rivendicano, continueranno con azioni di protesta. Da venerdì (4 aprile) - annunciano infine - "entriamo in un tempo di vigilanza sulla concretizzazione di quanto affermato: comincia il blocco delle mansioni, per cui i lavoratori non faranno nulla di piu´di quello che e´previsto dai loro contratti".

L'obiettivo della mobilitazione ha due nodi cruciali "l'abolizione del sistema degli appalti gestiti dalle cooperative e il fatto che qualsiasi decisione che riguarda i lavoratori deve essere presa dai lavoratori, e non da sindacati che non li rappresentano". Proprio per questo sabato mattina la protesta si sposterà su via Marconi, davanti alla sede della Cgil  - giudicata dagli scioperanti "complice di Coopservice e responsabile del contratto vergogna" -  per "contestare il segretario Camusso; e prepariamo altre iniziative di visibilita´ e comunicazione".

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