Coronavirus e assistenza domiciliare, Usb proclama sciopero: "Sicurezza sanitaria operatori non garantita"
Il sindacato di base segnala operatori alle prese con le visite domiciliari con scarsi strumenti di protezione
Usb Lavoro privato proclama uno "sciopero a tempo indeterminato" nel servizio di assistenza domiciliare a Bologna e provincia, fino a quando "non verranno ripristinate tutte le condizioni di sicurezza per la salute dei lavoratori".
Nell'annunciare l'astensione dal lavoro, la sigla di base spiega che nonostante il protocollo firmato da Cgil-Cisl-Uil "abbia promesso di verificare la sicurezza delle misure adottate nei luoghi di lavoro per prevenire il rischio da contagio del coronavirus, nonostante siano arrivate rassicurazioni, più di forma che di sostanza, da parte delle cooperative che lavorano nel servizio e nonostante ci siano diversi decreti del presidente del Consiglio e ordinanze regionali che impongono l'adozione di misure di protezione precise per la sicurezza dei lavoratori, ad oggi registriamo che in questo, come in altri servizi, la sicurezza è tutt'altro che garantita".
In particolare, Usb lamenta le poche mascherine "e la tipologia assolutamente inadeguata a prevenire il contagio", senza contare "la scarsità o assenza di tutti i dispositivi di protezione individuale come occhiali protettivi, cuffie, gel igienizzante per le mani e camici". Oltre a questo, Usb rileva "l'impossibilità di controllo dell'igiene degli ambienti, il mantenimento di servizi assolutamente non essenziali come le passeggiate e la spesa, e interventi spalmati su un lasso giornaliero che varia da sei ore o più distribuiti dalle 7 alle 20, con continui spostamenti di casa in casa".
Un contesto che, afferma il sindacato, "moltiplica il fattore di rischio da contagio, in contraddizione con ogni indicazione delle autorità, che mentre invitano tutti a rimanere in casa consentono di organizzare in totale improvvisazione questo servizio essenziale".
Nel mirino di Usb ci sono, in particolare, le cooperative, che avrebbero fatto "prevalere la realpolitik di chi ha contratti in essere e mette davanti l'obbligo di fornire il servizio, anche non essenziale".
E se ai lavoratori spetta "l'onere del mantenimento dei servizi essenziali, con grande senso di responsabilità", il sindacato manda a dire che "non lo faremo come i kamikaze: vogliamo precise garanzie di sicurezza e adeguati strumenti di protezione per noi, per le nostre famiglie e per gli utenti e le loro famiglie".
Da qui la decisione di astenersi dal lavoro, con la promessa che "se le condizioni non cambieranno subito e con la verifica di tutte le autorità competenti in materia, lo sciopero continuerà ad oltranza, in base a quanto disposto dalla legge, finché sussiste il pericolo di 'gravi eventi lesivi dell'incolumità e della sicurezza dei lavoratori'". (Ama/ Dire)