Coronavirus, ospedale di Budrio, Uil: "Gravi carenze organizzative"
I sindacalisti: "Ora sia svolta un'indagine epidemiologica ad ampio raggio, a partire da tutti coloro che hanno frequentato l'ospedale di Budrio nelle ultime settimane"
"Molto grave la situazione che si sta osservando nell'ospedale di Budrio", dichiarano il responsabile del sindacato Uil-Fpl per l'Ausl di Bologna, Massimo Aufieri, e la responsabile Uil-Fpl per l'ospedale di Budrio, Debora Amato. "Sin dagli inizi di aprile, quando iniziarono le segnalazioni dei primi casi sospetti Covid - scrivono in una nota i sindacalisti Uil - abbiamo inviato diverse comunicazioni alla direzione dell'Ausl in quanto la situazione che veniva a delinearsi consigliava un intervento immediato sia di carattere organizzativo nonché per gli adeguati strumenti di protezione individuale", considerato che c'erano "anche accessi costanti all'esterno".
Agli inizi della pandemia, evidenziano i sindacalisti, "si poteva anche pensare che le strutture fossero state colte impreparate, che gli adeguati strumenti di protezioni individuali non fossero costantemente disponibili, che la poca conoscenza del virus non permettesse protocolli, percorsi, indicazioni e procedure estremamente affidabili, ma a distanza di mesi queste circostanze sono state superate".
La situazione che si è creata a Budrio "denota pertanto, a nostro avviso - sostiene ancora la Uil - gravi carenze organizzative che hanno messo a rischio la salute di pazienti, operatori e cittadini, per le quali riteniamo si debbano accertare responsabilità oltre che valutare lo spostamento temporaneo di attività per procedere ad una massiccia sanificazione dell'intera struttura ospedaliera di Budrio". A questo punto "riteniamo che oltre ai tamponi ai degenti e agli operatori sia svolta una indagine epidemiologica ad ampio raggio, a partire da tutti coloro che hanno frequentato l'ospedale di Budrio nelle ultime settimane", concludono Aufieri e Amato. (Dire)