Coronavirus, alla Dozza ripartono i servizi di aiuto ai detenuti
Le attività dureranno fino al 30 aprile. Durante le prime giornate di riapertura lo sportello ha tradotto in quattro lingue i comunicati relativi alle misure per i detenuti previste nel decreto Cura Italia
Lo sportello informativo e di mediazione del carcere della Dozza lavora a distanza. Come spiega il Comune in una nota, in questo periodo di emergenza gli operatori del Consorzio Arcolaio, Società Cooperativa Dolce, che gestiscono il servizio per conto del Comune di Bologna stanno gradualmente riprendendo i servizi dello sportello attraverso modalità telefoniche, video e skype.
Le attività sono riprese dal 25 marzo e dureranno fino al 30 aprile. Durante le prime giornate di riapertura lo sportello ha tradotto in quattro lingue ( inglese, francese, arabo e albanese) i comunicati della direzione della casa circondariale relativi alle misure per i detenuti previste nel decreto Cura Italia.
Dal 30 marzo lo sportello è organizzato in questo modo: venti ore alla settimana di mediazione in lingua araba, dodici ore in lingua rumena, inglese, francese, russa e moldava, otto ore in lingua albanese. Si tratta di aiutare i detenuti, in particolare i nuovi arrivati, a soddisfare la richiesta di avvisare la famiglia, di supportarli nei contatti skype, di aiutarli a mettersi in contatto con i propri legali e di tradurre le informazioni relative al funzionamento della casa circondariale. Lo stesso vale per i detenuti in attesa di giudizio.
Lo sportello lavora anche per fornire al corpo della Polizia Penitenziaria la traduzione di avvisi per i detenuti diramati dalla direzione della casa circondariale; sono inoltre possibili colloqui telefonici in supporto agli agenti di Polizia Penitenziaria in caso di situazioni critiche: in caso di bisogno uno dei mediatori in servizio si attiva da remoto.
L’assessora con delega al Patto per la giustizia, Susanna Zaccaria, sottolinea il "grande impegno e la grande professionalità da parte degli operatori. In questo modo intendiamo garantire un servizio veramente importante per i detenuti nella consapevolezza che il carcere è parte della nostra città e della nostra comunità".