Coronavirus Emilia-Romagna, bollettino 4 aprile: 608 nuovi contagi, altri 75 morti
In totale ci sono 16.540 positivi. In calo i pazienti in terapia intensiva: 358, sei in meno di ieri. Scendono anche quelli negli altri reparti: -56. I decessi arrivano a 1.977: 75 in più, ma ci sono anche 188 nuove guarigioni per un totale di 2.040 pazienti guariti
Sono 16.540 i casi di positività al coronavirus in Emilia-Romagna, 608 in più rispetto a ieri. "Un numero stabile – come detto dal commissario per l'emergenza, Sergio Venturi, in diretta Facebook – sono numeri che ci danno fiducia rispetto al contenimento e al calo dell'epidemia in prospettiva. Per la prima volta oggi i guariti sono di più dei deceduti".
Sono 67.075 i test effettuati, 3.393 in più. Complessivamente sono 7.166 le persone in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (214 in più rispetto a ieri); quelle ricoverate in terapia intensiva sono 358, sei in meno. E si sono registrati 56 ricoverati in meno anche nei reparti non di terapia intensiva (3.859 oggi rispetto ai 3.915 che si contavano ieri).
Decessi e guarigioni
Ci sono purtroppo 75 decessi in più: si passa da 1.902 a 1.977. Di questi, 51 uomini e 24 donne. Continuano, nel frattempo, a salire le guarigioni, che raggiungono quota 2.040 (188 in più rispetto a ieri), 1.352 delle quali riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 688 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.
Per quanto riguarda i decessi, per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi decessi riguardano 12 residenti nella provincia di Piacenza, 25 in quella di Parma, 15 in quella di Reggio Emilia, sei in quella di Modena, 10 in quella di Bologna (nessuno in territorio imolese), uno in quella di Ferrara, due nella provincia di Ravenna, uno nella provincia di Forlì-Cesena (nessuno nel forlivese), due in quella di Rimini. Un decesso si riferisce a un residente fuori regione.
I casi per provincia
Questi i casi di positività sul territorio, che invece si riferiscono non alla provincia di residenza ma a quella in cui è stata fatta la diagnosi: Piacenza 2.842 (31 in più rispetto a ieri), Parma 2.201 (118 in più), Reggio Emilia 2.908 (108 in più), Modena 2.551 (53 in più), Bologna 2.127 (86 in più), Imola 302 (4 in più), Ferrara 474 (106 in più), Ravenna 688 (32 in più), Forlì-Cesena 924 (di cui 485 a Forlì, 38 in più rispetto a ieri, e 439 a Cesena, 20 in più), Rimini 1.523 (12 in più).
Nuovi posti letto
I posti letto 5.074 di cui 569 terapia intensiva: realizzata la riconversione di risorse in posti letto ordinari in posti letto di terapia intensiva. Questo sta avvenendo sia in Romagna che a Parma. Da segnalare 13 posti letto attivati presso il Centro cardinal Ferrari di Fontanellato (Pr), indirizzati soprattutto a pazienti in uscita dalla terapia intensiva.
Quindi i posti letto oggi sono complessivamente 5.074, tra ordinari (4.505) e di terapia intensiva (569, + nove). Nel dettaglio: 641 posti letto a Piacenza (di cui 45 per terapia intensiva), 1.013 a Parma (68 terapia intensiva), 671 a Reggio Emilia (64 terapia intensiva), 475 a Modena (86 terapia intensiva), 818 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (161 terapia intensiva, di cui 16 a Imola), 226 a Ferrara (38 terapia intensiva), 651 in Romagna, di cui 107 per terapia intensiva (nel dettaglio: 195 Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; 41 Riccione; 101 Ravenna, di cui 14 per terapia intensiva, a cui si aggiungono ulteriori 8 posti messi a disposizione da Villa Maria Cecilia di Cotignola per la terapia intensiva; 89 Lugo, di cui 10 per terapia intensiva; 109 Forlì, di cui 10 per terapia intensiva.
Venturi: "Troppa gente in giro, serve responsabilità"
Dopo il sindaco di Bologna, anche il commissario per l'emergenza coronavirus, Sergio Venturi, rilancia un appello ai cittadini emiliano-romagnoli. "In questo momento serve senso di responsabilità, c'è troppa gente in giro – dice Venturi – non ho comprensione per tutti questi lamenti di chi sta a casa sul divano, lo so, è un sacrificio ma lo facciamo per tutti quelli che hanno bisogno di assistenza e per tutti coloro che lavorano nel servizio sanitario regionale, che alla fine di questa epidemia dovremo ringraziare per il coraggio e i valori che stanno dimostrando".
"Si chiede di resistere ancora qualche settimana – insiste Venturi – facciamoci un esame di coscienza e cerchiamo di immaginare che, se avessimo bisogno di un posto letto in ospedale, abbiamo il dovere civile di rispettare le regole, perché se tornasse a divampare il virus il dovere non rispettato ci farebbe mancare anche un diritto"
"Gli assembramenti sono vietati, anche se è bel tempo. Faccio mie le parole del sindaco di Bologna, Virginio Merola: ci troppe persone in giro e non distanziate. Tra l'altro – conclude Venturi – la distanza di sicurezza sono modalità che dovremo rispettare anche alla fine di queste misure. Per un pezzo dovremo stare a distanza, è la garanzia di non ammalarsi di nuovo".
(aggiornato alle 18:27)