Coronavirus, a Bologna nasce una nuova comunità: "Don't panic - organizziamoci"
Promossa da diverse realtà, in collaborazione con il Comune di Bologna, offre servizi di ascolto per i lavoratori sfruttati, spesa solidale e volontariato
A Bologna nasce una nuova comunità solidale per fronteggiare l'emergenza coronavirus: si chiama Don’t panic - Organizziamoci e propone diversi progetti tra i quali la spesa solidale e una linea telefonica dedicata ai lavoratori per denunciare abusi e sfruttamenti. Si contano già 22 realtà associate e quasi 100 volontari.
A lanciare la campagna diverse realtà attive in città: Circolo Arci Ritmo Lento, Coalizione Civica Bologna, Arci Bologna, Link Bologna - Studenti Indipendenti, La MALA educación, Radio Leila, Pensare Urbano e Studenti per l’Ambiente Bologna.
"In questo tempo sospeso nel quale l'emergenza sanitaria causata dal Coronavirus ci costringe a isolarci – si legge in una nota – rimanendo nelle nostre case nel tentativo di limitare i contagi e permettere alle strutture del Servizio Sanitario Nazionale di operare nel modo più efficace e sicuro possibile, come associazioni, comitati, organizzazioni sociali e politiche, singoli cittadini/e abbiamo deciso di mettere in campo una campagna aperta, di resistenza e condivisione, Don’t panic - Organizziamoci, una campagna di mutualismo, informazione e solidarietà".
Si parte subito con la creazione di una rete di volontariato: "Seguendo le indicazioni delle istituzioni, in particolare il Comune di Bologna, con le quali siamo in costante contatto per coordinare le nostre attività – prosegue la nota – in questa prima fase raccoglieremo le disponibilità per creare una rete di volontari/e che si attiverà quando le norme lo consentiranno, fiduciosi che, non appena vi saranno restrizioni meno impositive, noi ci faremo trovare pronti/e per aiutare chi ne ha più bisogno".
Info point lavoro: "denuncia lo sfruttamento"
Questo progetto nasce con l'obiettivo di dare supporto ai lavoratori e alle lavoratrici che stanno subendo gli effetti della contrazione economica: "Assieme a questo da subito lanceremo una serie di attività online per sentirci meno soli in casa e nei problemi quotidiani: attraverso l’agorà pubblica diffusa da Radio Leila, vogliamo raggiungere e rendere partecipi tutte quelle persone che, ad oggi, stanno subendo le peggiori conseguenze di questa crisi, mentre l’InfoPoint Lavoro, una linea telefonica dove poter chiedere informazioni, denunciare eventuali abusi subiti in questi giorni o semplicemente trovare un conforto in tempi così difficili, cercherà di essere un punto di riferimento per chi, in situazioni di ricatto, pressione, minaccia di licenziamento oltre che costrizione al lavoro, fatica a trovare risposte".
"Con Don’t panic – si legge infine – vogliamo mettere in chiaro che le persone vengono prima dei profitti: per questo chiediamo che le attività lavorative che non si svolgono in piena sicurezza e che non rappresentano servizi essenziali debbano essere sospese, che lo Stato garantisca continuità di reddito alle fasce sociali in difficoltà; che venga bloccata ogni procedura di sfratto, dato un sostegno a chi è in affitto, un alloggio a chi una casa non ce l’ha; che vengano sostenuti i nuclei familiari e i singoli/e dal punto di vista economico e sociale attraverso il welfare".