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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Gli immunodepressi ai tempi del coronavirus: "Allenata alla mascherina, ma temo anche per il dopo"

Gli immunodepressi sono più fragili per via di un indebolimento delle difese naturali. Come vivono la quarantena e la paura del virus? Bologna Today ha parlato con Gabriella, reduce da un trapianto di midollo osseo

Gli immunodepressi sono generalmente più fragili per via di un indebolimento delle difese naturali, in pratica sono più a rischio di contrarre virus. Per capire meglio come vive la quarantena una persona immunodepressa Bologna Today ha parlato con Gabriella, reduce da un percorso di terapie pesanti e dal trapianto di midollo osseo da donatore anonimo a luglio scorso.

Com'è la tua vita in questo momento? "Sono barricata in casa da diverse settimane; ho la fortuna di poter svolgere il mio lavoro in smartworking, quindi la giornata passa 'meglio' perchè sono occupata un bel po' di ore e ho vivaci contatti telefonici con tanti colleghi, inoltre non sono sola a casa... Anche questo aiuta; qualsiasi commissione (spesa, posta o robe simili) le svolge il mio compagno che presta molta attenzione a tutto.

Per esempio quando arriva a casa con la spesa, la disinfetta tutta, si disinfetta lui e al rientro lava tutti gli indumenti che indossava, scarpe comprese. Io non esco; l'unica uscita è stata il 12 marzo scorso per un impegno improrogabile cioè gli esami e la visita di controllo nel reparto di ematologia del Sant'Orsola. Inizialmente, dopo il trapianto, i controlli erano settimanali, poi, via via che passa il tempo, si diradano e ora ce li ho una volta al mese. Andare al Sant'Orsola mi ha spaventato, è pieno di gente 'malata'. Ho indossato la mascherina (fortunatamente ho un po' di scorta di quelle con filtro che mi hanno dato mesi fa in ematologia) e ho prestato moltissima attenzione a tutto, ma confesso che ero molto tesa. Per il resto credo che la mia giornata, in realtà, sia molto simile a quella di qualunque altra persona che in questo momento sta seguendo diligentemente le regole suggerite dal governo"

Usi protezioni particolari? Farmaci? "Nessuna protezione particolare, ma davvero non metto il naso fuori di casa. Sto prendendo farmaci da mesi, ma nessuno è legato strettamente al rischio del coronavirus, sono farmaci che cercano di prevenire virus, come l'herpes, ma li assumevo già da prima dell'epidemia e non mi 'salverebbero' dal maledetto covid-19. C'è da dire che io sono entrata in questo stato di emergenza già 'allenata' a proteggermi...Per un anno e mezzo ho indossato mascherine nei luoghi affollati e bloccato sul nascere i tentativi di abbracci da parte di amici e conoscenti che incontravo in giro, tutte queste precauzioni, per me, erano già un'abitudine".

Vicinanza delle istituzioni? Hai avuto qualche supporto? "Sinceramente non sento nessun particolare aiuto da parte delle istituzioni, le mascherine le avevo, ma se non le avessi avute non so come avrei potuto provvedere... Il supporto che ho è esclusivamente da parte delle persone del mio nucleo privato, so di poter sempre contare anche sugli ematologi che mi seguono, ma questo già da prima.

Penso però che per gli immunodepressi forse dovrebbero prevedere almeno una fornitura di materiale protettivo, come mascherine e guanti, dato che non se ne trovano praticamente più, anche in farmacia, .potrebbero tenere una parte della fornitura per chi può dimostrare di essere immunodepresso". 

Come ti senti, cosa provi... "Sono molto spaventata e preoccupata, se dovessi contrarre il virus so che potrebbe essere letale per me, perciò ci sono momenti in cui mi prende una grande ansia e non solo per me, anche per i miei familiari e amici. Mia madre ha 80 anni e mio fratello deve lavorare perchè fornisce un servizio di officina alle ambulanze, cerco di 'razionalizzare', di cacciare via i pensieri brutti.

Ho fatto un master di counseling e cerco quindi di  attingere alle mie risorse personali per non lasciarmi prendere dallo sconforto e dalla paura. Temo che anche 'dopo', quando lo stato d'emergenza sarà passato, rimarrò spaventata dai 'contatti' fisici e questo mi intristisce molto, sono invece molto 'fisica' nelle mie manifestazioni di affetto. Spero di non cambiare troppo!"

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