"Chi voleva una sanità privata ora ha capito"
Così il presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini durante un convegno
"Chi proponeva la sanità privata si sta rendendo conto che senza una sanità pubblica universalistica i rischi per una comunità di fronte ai drammi sono troppo elevati".
È questa la lezione dell'epidemia di coronavirus per Stefano Bonaccini. Il presidente dell'Emilia-Romagna e della conferenza delle Regioni ha partecipato oggi ad un dibattito organizzato dal Movimento federalista europeo nel giorno dell'anniversario della dichiarazione Schuman.
"Una Europa così serve a poco, ma d'altra parte chi può cavarsela senza l'Europa?", si chiede Bonaccini, che però sottolinea positivamente il sì al Mes. "È accaduta una pandemia che nessuno di noi pensava di vivere, mai avrei mai pensato di dover chiudere le scuole il 22 febbraio per il timore che il virus, come poi purtroppo è successo, arrivasse a propagarsi in questo modo".
Di fronte a questo "mi viene da dire che se ci sono risorse senza condizionalità le prenderei ieri, non domani, che si chiamino Mes oppure no. Vedo un dibattito troppo ideologico, più per rubarsi tre voti a vicenda alle prossime elezioni che per guardare al bene dei paesi".
Insomma, scandisce Bonaccini, "se alla sanità pubblica italiana arrivano 30 e tot miliardi, dovremmo ringraziare che l'Europa metta a disposizione finalmente senza condizioni uno strumento del genere". Ma questa, avverte il governatore, "è l'ultima chiamata per una Europa dei popoli, solidale". (Bil/ Dire)