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Cronaca

Coronavirus, la replica di Donini sui tamponi: "Da settembre 15mila al giorno"

Ieri la dura critica dei comitati familiari delle vittime e Codacons sulla gestione dell'epidemia in regione

La recrudescenza dell'epidemia da coronavirus in Italia e nel mondo "ci preoccupa eccome e siamo pronti a intensificare ancora di più gli sforzi". A partire dall'esecuzione di 15mila tamponi al giorno "già da settembre".

Lo assicura l'assessore regionale alla Sanità dell'Emilia-Romagna, Raffaele Donini, che replica così anche alle dure critiche sulla gestione dei contagi in queste settimane ricevute da parte del Codacons e dei comitati dei familiari delle vittime di covid nelle Rsa della regione, che sono arrivati a chiedergli un passo indietro.

"Ai nostri interlocutori, anche a coloro che si esprimono molto spesso in modo superficiale e non appropriato - dice Donini - offriamo, ma anche pretendiamo, buona fede e onestà intellettuale nel riconoscere quanto stanno facendo i dipartimenti di sanità pubblica, poiché in questa battaglia tutto si può migliorare e perfezionare per tutelare la salute dei cittadini".

In altre parole, contrattacca l'assessore, "il Codacons si informi meglio e rinunci alla strumentalizzazione politica". Nell'ultimo mese, fra il 15 luglio e Ferragosto, le aziende sanitarie dell'Emilia-Romagna "hanno eseguito una media di oltre 6.300 tamponi al giorno e oltre 1.000 esami sierologici quotidiani - snocciola i numeri Donini - la nostra attività di tracciamento dei contatti è talmente efficace che oltre l'80% dei casi si sono positivizzati già in isolamento".

Tra l'altro, fa sapere l'assessore, "abbiamo accelerato la nostra potenzialità di tamponi per cui raggiungeremo i 15mila tamponi già a settembre, un mese prima di quanto da sempre annunciato". Per la Riviera, rivendica tra l'altro l'assessore, "abbiamo attuato un servizio specifico attraverso una clinica mobile in grado di eseguire test sierologici e tamponi a cittadini e turisti". 

Inoltre, aggiunge Donini, "siamo stati i primi in Italia a predisporre una indagine epidemiologica nei settori della logistica e della lavorazione delle carni, eseguendo decine di migliaia di tamponi ai lavoratori interessati, isolando e prendendo in carico centinaia di casi positivi asintomatici". Come Emilia-Romagna, continua, "siamo stati i primi a chiedere di testare a tappeto tutti i cittadini che provengano dai Paesi esteri a più alto rischio di contagio e abbiamo avviato quell'indagine epidemiologica ancora prima che uscisse la giusta ordinanza ministeriale".

E ancora, elenca l'assessore, "abbiamo raggiunto un accordo con i sindacati per la gestione della quarantena delle assistenti familiari, alle quali viene eseguito il doppio tampone fra il primo e settimo giorno dal loro rientro in Italia e viene loro offerta anche una soluzione residenziale in albergo, senza che i costi si ripercuotano nei confronti delle famiglie".

La gestione sanitaria dei cittadini contagiati da covid-19, prosegue Donini, "avviene senza che siano appesantite in modo rilevante le strutture ospedaliere in quanto rimangono al minimo storico i ricoveri nei reparti di infettivi e in quelli di terapia intensiva. Peraltro siamo, se non l'unica, sicuramente una delle pochissime Regioni che ha già adempiuto alla gran parte delle disposizioni del Governo in termini di adeguatezza delle strutture ospedaliere e dei nuovi posti letto aggiuntivi di terapia intensiva". Questi dunque "sono i fatti che ci piacerebbe venissero considerati- manda a dire Donini- anche quando si rivolgono critiche che, se costruttive, sono utili a migliorare la nostra azione di contrasto al covid".  (Dire)

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