Coronavirus, Uil PolpPen: "Alla Dozza il 50% dei detenuti è positivo"
"Sono arrivati i risultati dei tamponi fatti a detenuti della stessa sezione" in cui era recluso il 76enne morto lo scorso 2 aprile
"Sono arrivati i risultati dei 20 tamponi fatti a detenuti della stessa sezione" in cui era recluso il 76enne morto lo scorso 2 aprile "di questi ben 10, quindi il 50%, sono risultati positivi", E' la Uil-Pa Polizia penitenziaria che rilancia l'allarme sul rischio che il contagio da coronavirus dilaghi nelle carceri dell'Emilia-Romagna, in particolare nell'istituto bolognese della Dozza.
Il segretario regionale Domenico Maldarizzi in una lettera inviata al presidente della Regione, Stefano Bonaccini, al commissario ad acta Sergio Venturi, all'assessore regionale alla Salute, Raffaele Donini, e al provveditore regionale dell'Amministrazione penitenziaria, Gloria Manzelli sottolinea anche che fino ad ora sono stati fatti pochissimi tamponi e nessun test sierologico agli agenti di Polizia penitenziaria, contrariamente a "quanto affermato il 4 aprile" da Bonaccini al programma di Rete 4 'Stasera Italia'.
In quell'occasione, ricorda Maldarizzi, il presidente della Regione aveva dichiarato che "siamo partiti con 100.000 test sierologici fatti" a "tutti gli operatori sanitari, a tutti gli operatori socio-sanitari delle case di residenza per anziani, alle Forze dell'ordine, alla Protezione civile, alle guardie carcerarie...". In realtà a Bologna "sono stati fatti esclusivamente 68 tamponi a 67 agenti di Polizia penitenziaria presi 'a caso', solo perchè per poter trasferire un detenuto è indispensabile che anche chi deve accompagnarlo sia negativo". In pratica è servito "solo a tutelare la salute del detenuto e non quella degli agenti".
La Uil chiede "un piano di test massivi con tamponi o altri sistemi idonei su tutti i poliziotti penitenziari e su tutti i detenuti", visto che finora, sul punto, "nessun riscontro e nessun provvedimento è mai pervenuto" dalla Regione, e l'invito a Bonaccini a "non fare proclami o propaganda usando il Corpo di Polizia penitenziaria: se non volete considerarci meritevoli di attenzione- afferma Maldarizzi- non lo fate, perchè i miei colleghi accetteranno più l'abbandono delle istituzioni che false attenzioni sulla stampa". In ogni caso, conclude, "non ci sembra opportuno e rispettoso, per gli enormi sacrifici che gli agenti stanno facendo, lasciarli completamente in balia degli eventi". (dire)