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Corte dei Conti: 'Emergenza mafie in regione, attenti alle amministrazioni infette'

Inaugurato oggi l'anno giudiziario della Corte dei Conti e per l'occasione anche la Procura regionale si è detta molto attenta al fenomeno di infiltrazioni mafiose in Emilia-Romagna

Inaugurato oggi l'anno giudiziario della Corte dei Conti e per l'occasione anche la Procura regionale si è detta molto attenta al fenomeno di infiltrazioni mafiose in Emilia-Romagna, ormai "un'emergenza". E accende i riflettori sul rischio delle amministrazioni ''infette'', anche se per ora non ci sono evidenze accertate. Lo spiega il procuratore regionale, Salvatore Pilato, che oggi a margine dell''inaugurazione dell'anno giudiziario della Corte, a Bologna, si è soffermato a parlare del tema mafie anche alla luce dei risultati dalla recente operazione Aemilia della Dda regionale. "C'è una forte attenzione su queste dinamiche di infiltrazione criminale - ha detto il Procuratore della Corte Salvatore Pilato - c'è un monitoraggio molto serrato sui rischi di infiltrazione, un settore che richiede un rafforzamento delle strategia investigative e un forte raccordo con la Sezione di controllo", prosegue il magistrato. Se la presenza della mafia in regione è ormai accertata e si tratta ormai di una emergenza, ancora non si è arrivati alle infiltrazioni delle mafie nelle amministrazioni pubbliche.

E' vero che anno dopo anno, dal 2009 a oggi, in Emilia-Romagna le denunce di reati commessi da amministratori e dipendenti pubblici ai danni delle casse pubbliche sono sempre andate aumentando. Il dato è stato sottolineato dal procuratore regionale Pilato. Dal 2013 al 2014 l'aumento percentuale è "lieve", ha osservato Pilato, dal momento che le istruttorie riguardanti reati commessi da amministratori e dipendenti pubblici ai danni della PA sono aumentate da 84 a 91, ma se si guardano gli ultimi quattro anni si registra "un palese incremento percentuale progressivo". Le istruttorie della Procura regionale della Corte dei conti, infatti, sono state 14 nel 2009, 43 nel 2010, 67 nel 2011, 88 nel 2012, 84 nel 2013 e 91, appunto, nel 2014. Tra le tematiche che hanno maggiormente assorbito le energie dei magistrati della Procura regionale ci sono "le società pubbliche, le frodi e irregolarita'' comunitarie", spiega Pilato al termine della cerimonia, ma anche la "gestione delle spese dei gruppi consiliari", filone su cui "si sono avute le prime risposte". La Procura regionale ha infatti citato a giudizio 42 consiglieri regionali relativamente alle spese del 2012. (agenzia Dire)

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