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Cronaca Navile / Via Nicolò Dall'Arca

'Corte Tre': al centro dei palazzi Acer, nasce una comunità nel cuore della Bolognina

Spazio di aggregazione un 'melting pot'. Corte Tre Bolognina Community Center è tutto ciò che si vorrebbe in un quartiere variegato e complesso come la Bolognina. Non senza difficoltà...

Un punto di riferimento, uno spazio di aggregazione, o, come si dice oggi un 'melting pot'. Corte Tre Community Center è tutto ciò che si vorrebbe in un quartiere variegato e complesso come la Bolognina.

Locali messi a disposizione da Acer, Azienda Case Emilia-Romagna, all'interno dell'insediamento di alloggi popolari, un quadrilatero tra via Nicolò Dall'Arca e via Bolognese, nel quale si accede attraverso un arco e dove si trova appunto un'ampia 'corte' sulla quale si affacciano bei palazzi rosso Bologna.

"Il complesso è bello da vedere e gli appartamenti sono completamente ristrutturati, perchè le persone reagiscono in maniera diversa se accolte nel bello, piuttosto che nel degradato" dice a Bologna Today Valentina Valente, educatrice in forze al Quartiere Navile, che ha partecipato al progetto e coordina la comunità, la respnsabile invece è Anna Chiara Capriz.

Come è iniziata l'esperienza di Corte Tre? "Con quella che si definisce mediazione condominiale, dapprima Acer ha inviato una comunicazione alle famiglie, per informarle che sarebbero passati alcuni operatori, che potevano fidarsi insomma. Ovviamente il nostro porta-a-porta non è stato sufficiente, quindi abbiamo iniziato ad organizzare delle feste nella corte, nel luogo che simbolicamente accoglie tutte le finestre. Abbiamo così spiegato loro chi eravamo e cosa stavamo facendo".

Cosa fa nel concreto Corte Tre? "Parliamo di un quartiere che sta subendo grandi cambiamenti urbani, un luogo di estremo passaggio, quindi con l'abitudine alla socialità, allo scendere in strada. Pian piano, sono venute fuori le idee: uno sportello legale gratuito, si tiene un corso d'italiano per le donne, che possono venire con i loro bambini e contare su una baby-sitter, corso di cucito, riciclo di vestiti, giardinaggio con i nonni, teatro, tutte iniziative venute dalle persone, dal basso come si dice..."Educatrice Valentina Valente-2

Le persone di fidano? "Fanno fatica, soprattutto in Bolognina, non tanto per episodi subiti, ma visti, è un territorio molto aggressivo. Abbiamo realizzato dei progetti con le scuole, ad esempio per preparare i ragazzi all'esame di terza media, in quel caso è stata proprio la scuola a chiederlo. Per gli anziani, un progetto con Auser, per aiutare i residenti con difficoltà o che hanno paura a uscire, siamo in contatto anche Matteotti Social Street".

Oltre alla cooperativa Csapsa2, per i gruppi socio-educativi, e il settore Servizi per l'abitare, c'è 'On the move' "Associazione che opera con gli adolescenti: una sala-studio domenicale auto-gestita, adolescenti che aiutano i coetanei a studiare, ma è diventato anche un punto ricreativo, è stato aperto un bar. Un'altra attività è quella basata sulla cultura hip-hop, verrà aperta una web radio, hanno inciso un cd, concerti, tornei di street basket. Il martedìì sera è dedicato alle attività culturali, con la presentazioni di libri, per attirare anche un'utenza diversa, non solo famiglie".

Tutto positivo o anche difficoltà? "Non mi piace dire che non sia faticoso, ancora adesso ci sono delle diffidenze, riceviamo ad esempio richieste improprie del tipo 'trovatemi un lavoro o datemi del denaro', gli operatori accusano una grande stanchezza, perchè i fondi sono pochi e il lavoro sarebbe tanto... La fatica maggiore è creare un legame tra le persone, pochi sono diventati amici, siamo nella condizione di dover ricreare il contatto di vicinato, a causa della varietà dei residenti che in fin dei conti sono andati in comune e hanno ottenuto un'abitazione, senza sceglierla. Gli insediamenti Acer sono sempre molto difficili, c'è bisogno di tempo, senza trascurare la differenza tra etnie..."

Da chi arriva il finanziamento? "Il primo dalla Fondazione del Monte, il Comune di Bologna l'ha girato al Quartiere, mentre i due gruppi socio-educativi sono un appalto del Quartiere Navile che ha dato il finanziamento per il primo anno. Il progetto dura tre anni, siamo al secondo. L'obiettivo è quello dell'autonomia delle associazioni, poi micro-finanziamenti del Quartiere come ad esempio per seguire i bambini con DSA, difficoltà di apprendimento, o BES, bisogni educativi speciali: tanti bambini stranieri maturano delle difficoltà eccessive per la frustrazione di non comprendere, quindi dei comportamenti molto conflittuali a scuola, a causa del disagio".

Corte Tre Bolognina Community Center

Non solo volontari dunque "non sono tantissime le attività gestite dai condomini poichè devono ancora venire fuori le competenze, è proprio questo il progetto, ovvero l'empowerment, c'è comunque stato un calo di ricorso ai servizi sociali".

Se si volesse replicare l'esperienza in altri quartieri? "Nel nostro caso, il Quartiere Navile ha emanato un bando aperto sia ad associazioni che a cooperative. E' stata premiata l'associazione che metteva al centro la co-progettazione poichè per esperienza sappiamo che, se un progetto non nasce dalla volontà di chi abita nella zona, le attività imposte dall'alto non vanno in porto, a meno che non vadano a colpire bisogni, come la custodia e l'istruzione dei bambini".

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