'La tranquillità è importante ma la libertà è tutto', gli studenti tornano in piazza
Nè imbrattamenti nè agitazioni, contrariamente a quanto avvenuto lo scorso 3 ottobre. Oggi in 500 a manifestare contro i tagli alla scuola e a gridare la voglia di libertà. Ricordo anche per le vittime di Lampedusa
'La tranquillità è importante ma la libertà è tutto". Con questo slogan su uno striscione alla testa del corteo, si è aperta la protesta degli studenti medi, circa cinquecento, che questa mattina hanno sfilato a Bologna contro i tagli alla scuola pubblica. La manifestazione si è svolta senza imbrattamenti nè agitazioni, contrariamente a quanto avvenuto lo scorso 3 ottobre.
LAMPEDUSA. La manifestazione - partita alle 9.30 da piazza San Francesco ha raggiunto la Prefettura - dove gli studenti hanno voluto ricordare le vittime della recente tragedia di Lampedusa: alcuni vestiti sono stati stesi a terra e sono state disegnate sagome, in memoria appunto degli immigrati morti affogati. Quindi è stato affisso uno striscione: "I morti cittadini, i vivi clandestini, chiudiamo la Bossi-Fini". Sempre per commemorare le vittime di Lampedusa, gli studenti hanno fatto un minuto di silenzio poco dopo davanti alla basilica di San Petronio.
SCUOLA. Dopo il corteo si è diretto in piazza Cavour dove, davanti alla sede della Banca d'Italia presidiata dalle forze dell'ordine, sono stati gridati slogan, contro le politiche di austerità e per il diritto allo studio: "vogliamo i soldi che sono lì dentro per la scuola".
Poi i manifestanti hanno percorso via Santo Stefano fino a raggiungere i giardini Margherita, che sono stati pacificamente 'invasi' al grido "questo posto è libero, è nostro", con riferimento al recente aumento dei controlli nel parco dopo la maxi-rissa fra adolescenti del mese scorso.