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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Covid, il DG Ausl: "Lockdown totale aiuterebbe, situazione pesante e difficile"

La situazione ora "è pesante e difficile, molti vengono dall'Appennino e abbiamo anche tante persone molto giovani, tra i 35 e i 40 anni, che arrivano già con i sintomi e che poi si complicano", fino al punto da dover essere intubati

Le misure in vigore con la zona rossa per tutta l'Emilia-Romagna, dopo Bologna, Modena e la Romagna "sono sufficienti, se Vengono rispettate", anche se un  lockdown totale "ci sarebbe d'aiuto", ma sarebbe allo stesso tempo "una sconfitta per tutti dal punto di vista sociale".

A dirlo Paolo Bordon, direttore generale dell'Ausl di Bologna, parlando oggi con l'agenzia 'Dire'. "Dal punto di vista teorico- spiega- un lockdown totale ci sarebbe d'aiuto: meno gente circola e meglio è. Ma dal punto di vista sociale sarebbe una sconfitta per tutti. E sarebbe difficile proporre adesso ulteriori sacrifici, credo che non verrebbero neanche accettati".

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Al momento "non possiamo permetterci nulla di più. Le misure ora in vigore sono sufficienti, se pero vengono rispettate. Invece vedo che le persone si prendono dei margini. La priorità ora è passare questo momento, ma serve l'aiuto di tutti - ribadisce il DG - i numeri sono troppo alti, se ne esce solo tutti assieme. Bisogna resistere fino a dopo Pasqua e poi sperare nei vaccini, che arrivino le dosi. Altrimenti continueremo ad avere un andamento altalenante, a ondate", avverte.

Bordon fa il punto, la situazione ora "è pesante e difficile, molti ricoveri vengono dall'Appennino e abbiamo anche tante persone molto giovani, tra i 35 e i 40 anni, che arrivano gia' con i sintomi e che poi si complicano", fino al punto da dover essere intubati. Non solo. "Con la variante inglese - spiega tra l'altro il direttore dell'Ausl di Bologna - che ormai riguarda il 90% dei malati e che è pi   ù u' invasiva di prima, la maschera per l'ossigeno in diversi casi non basta più e serve il casco integrale". Dalle indagini fatte per il tracciamento dei casi, aggiunge Bordon, "vediamo che molti focolai continuano a nascere da occasioni domestiche". In poche parole, spiega il direttore dell'Ausl di Bologna, "l'insieme di comportamenti non coerenti con le misure in vigore e gli effetti della variante inglese producono questo risultato". E sottolinea: "Prima, un positivo contagiava tre o quattro persone in un ambiente chiuso. Oggi ne colpisce almeno sette o otto".

"Spero di vedere presto gli effetti della zona rossa, perchè finora non li abbiamo visti"

"Speriamo di iniziare a vedere un calo questa settimana. Ogni giorno è peggiore di quello prima- non ci gira intorno Bordon- siamo in zona rossa da 10 giorni e ancora non abbiamo visto un calo. Mi aspettavo che il calo dei contagi avvenisse prima, invece continuiamo ad avere sempre il segno più. Spero di vedere presto gli effetti della zona rossa, perchè finora non li abbiamo visti. Questa dovrebbe essere la settimana in cui iniziare a vedere qualche segnale: è una settimana molto importante, dobbiamo reggere: non ci possiamo fermare".

Nella rete degli ospedali di Bologna si contano ad oggi 1.344 ricoverati, di cui 69 solo nella giornata di ieri. "Abbiamo avuto un weekend molto difficile", conferma Bordon. Al momento sono 232 i pazienti tra terapia intensiva e semi-intensiva, "più del doppio del picco della seconda ondata a novembre", ci tiene a sottolineare il direttore dell'Ausl. A questi si aggiungono 849 persone in degenza ordinaria, di cui 260 a bassa intensità. A inizio dicembre erano 382, e 110 quelli critici. "Speriamo di avere qualche dimissione oggi - continua Bordon - la pressione sugli ospedali è altissima".

Al Maggiore sono stati aggiunti dieci posti in rianimazione questo fine settimana e altri 10-15 letti possono essere attivati in degenza ordinaria. Una ventina di letti invece sono stati aperti a Villa Erbosa per i pazienti a bassa intensità, trasferendo da lì i lungodegenti non covid al Bellaria. Sul fronte del personale, invece, oggi arriverà da Piacenza un medico anestesista: in tutto dovrebbero essere quattro i sanitari inviati di rinforzo al Maggiore, che si alterneranno. Per il momento invece non saranno spostati i malati in altre province, assicura Bordon, anche se "sarà una valutazione da condividere con la Regione, perchè Modena e la Romagna sono messe male, ma altri territori stanno meglio". Prima di decidere, spiega il direttore dell'Ausl di Bologna, occorrerà vedere come evolve la situazione anche negli altri territori. Sul personale esterno, infine, "stiamo raccogliendo le fila dei vari bandi" pubblicati nei giorni scorsi.

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