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Covid, picco contagi raggiunto. Bordon: "Dai primi di febbraio dovrebbe iniziare la discesa" | VIDEO

Il direttore generale dell'Ausl, Paolo Bordon, e l'assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini, fanno il punto sulla pandemia

Picco dei contagi raggiunto: dai primi di febbraio dovrebbe iniziare la fase discendente. Parola di Paolo Bordon, direttore generale dell'Ausl di Bologna, oggi a margine di una conferenza stampa al Quartiere Savena. "Probabilmente abbiamo raggiunto il picco e siamo in plateau, speriamo che inizi una fase di discesa che al momento non c'è ancora. Abbiamo ancora più di 600 persone all'interno dei nostri ospedali – continua – quindi è ancora un momento di difficoltà perché c'è pressione su queste strutture".

"Dobbiamo chiedere ancora pazienza e aspettare l'auspicata discesa, che per quello che abbiamo potuto vedere nei paesi che hanno avuto Omicron prima di noi avviene poi abbastanza rapidamente. Speriamo che coi primi di febbraio si creino queste condizioni. Avere più di 36-37mila persone, una piccola città, con la malattia in corso, più quelle in quarantena, sono numeri veramente grossi, che non avevamo mai visto".

Campagna vaccinale

Buoni i risultati della campagna vaccinale. Sulle terze dosi, sottolinea Bordon, come Ausl "abbiamo un dato superiore al dato nazionale". Anche per quanto riguarda la fascia d'età 12-19 anni "sta andando molto bene, abbiamo un po' più di difficoltà sui 5-11 ma va detto che in questo momento molti bambini di quella fascia d'età hanno la malattia in corso". Domenica comunque è previsto un nuovo open day per bambini e ragazzi in età scolare e Bordon ribadisce l'invito a vaccinare: "Purtroppo abbiamo anche qualche bambino ricoverato".

Ricoveri

I ricoveri sono sempre meno rispetto a quelli che contraggono il Covid e ora la Regione scommette sulla "deospedalizzazione", anche grazie ai nuovi farmaci per combattere il virus. Fa il punto l'assessore regionale alla sanità, Raffaele Donini, a margine di una conferenza stampa. "La cosa importante è che si mantiene bassa la percentuale dei ricoveri rispetto ai casi positivi: ricoveriamo meno dell'1% delle persone che contraggono il Covid ma visto che i contagi sono ancora tanti, nei reparti la situazione resta ancora impegnativa, come saturazione siamo attorno al 29% nell'area medica e circa al 17% in terapia intensiva dove purtroppo continuano a collocarsi prevalentemente persone non vaccinate".

In ogni caso proprio in questa fase "stiamo perfezionando l'assistenza domiciliare", sottolinea Donini. "Anche in relazione all'arrivo di questi nuovi farmaci cercheremo di potenziare al massimo questo servizio e favorire la deospedalizzazione progressiva, sperando che la situazione pandemica migliori". La volontà è riprendere al più presto gli interventi programmati "che dobbiamo recuperare, perché non esiste solo il Covid", evidenzia Donini, "ci sono tante patologie da riprendere e lo vogliamo fare presto".

Autotesting e zona rossa

Per fronteggiare le future ondate la Regione rilancia l'idea degli ospedali Covid. "Dobbiamo pensare di cominciare a convivere con questa pandemia, che non se ne andrà di qui a qualche mese", avverte l'assessore regionale alla Sanità, Raffaele Donini. "Probabilmente si alleggerirà nel periodo primaverile-estivo, con una vaccinazione massiva che dovrà continuare nei periodi prefissati, ovviamente non ogni quattro mesi".

In quella situazione occorrerà, sottolinea ancora l'assessore, "favorire l'assistenza a domicilio". Ma, aggiunge, "su Bologna e altre realtà stiamo anche cercando delle strutture per fare ospedali Covid in modo che nel caso in cui ci fosse una limitata, speriamo, recrudescenza della pandemia non ne risenta ancora una volta l'attività programmata degli ospedali".

L'Emilia-Romagna ribadisce la richiesta di un taglio di burocrazia sul Covid, in particolare per alleggerire il peso sulle scuole. "Noi chiediamo semplificazione, non possiamo pensare di continuare a gestire la pandemia con un carico amministrativo e burocratico che non pesa solo ai cittadini, ma anche ai servizi", sottolinea in proposito l'assessore regionale. "Penso ai medici di medicina generale - prosegue l'assessore - che devono sviluppare la loro professionalità sul piano medico e non sobbarcarsi un carico amministrativo veramente consistente, penso alla richiesta di tamponi che è obiettivamente sproporzionata rispetto alle forze in campo".

"Come Emilia-Romagna abbiamo indicato una strada, e non credo che resteremo soli per molto, quella dell'autotesting. Quasi 1.500 persone al giorno lo fanno, sta funzionando molto bene". "Giusta" secondo Donini anche l'eliminazione delle zone colorate, ad eccezione della zona rossa.

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