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Cronaca

Contagi e quarantena, allerta anche nelle imprese, Fiom-Cgil: "Rischiano di più quelle piccole"

Bulgarelli: "Avevamo detto questa estate che obbligo vaccinale era soluzione, ma governo ha partorito topolino"

Non solo scuole d'infanzia e trasporti. L'impennata dei contagi e la massiccia circolazione del Covid, con il corollario di isolamenti e quarantene, rischia di trasformarsi in un problema serio per le aziende, come avvertiva nei giorni scorsi anche il presidente di Confindustria Emilia, Valter Caiumi, chiedono procedure più semplici. Il problema tuttavia non sembra, per ora, riguardare le grandi aziende metalmeccaniche.

"Come hanno ripreso la aziende lo vedremo in questi giorni, oggi è il momento della verità. Pensiamo, però, che la situazione sia gestibile. Al momento non ci risultato situazioni critiche, ma non escludiamo che nei prossimi giorni possano verificarsi", spiega il segretario della Fiom, Michele Bulgarelli.

"Non abbiamo ad oggi elementi che ci possono dare un quadro preciso delle difficoltà legate alla recrudescenze della pandemia. Nel commercio, però, tra i piccoli esercenti la situazione è più difficile: se si ammala qualcuno, l'attività va in difficoltà. Le medie e grandi imprese riescono a reggere l'urto, le piccole e le piccolissime avranno più difficoltà", ammonisce il segretario generale della Cgil di Bologna, Maurizio Lunghi.

"Le aziende si sono attrezzate, con screening di massa, con la messa a disposizione di servizi. Vanno utilizzati gli strumenti che ci sono, i permessi vanno portati a conoscenza lavoratori, senza forzature o fughe in avanti, seguiamo le norme come ci sono. La salute e sicurezza, l'abbiamo sempre detto, vengono prima del Pil", ribadisce Bulgarelli, ricordando la presa di posizione del sindacato a favore dell'obbligo vaccinale, che entra in vigore per i lavoratori sopra i 50 anni.

"L'avevamo detto questa estate che la soluzione è l'obbligo. L'impegno dei metalmeccanici per la scienza e il vaccino è confermato. Non sono preoccupato per gli over 50, ma il 5 gennaio governo ha prodotto topolino", conclude. (Vor/ Dire)

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