"In troppi sui bus", dagli autisti usb esposto ai Nas, l'azienda: "Mezzi pieni in apparenza"
Il sindacato contro il limite dell'80 per cento: "Poi diventa il 100, se nessuno controlla". La replica dell'azienda: "I casi di superamento della capienza all'80% sono rarissimi"
Un esposto ai Nas e all'ispettorato del lavoro. E' la 'mossa' degli autisti del sindacato di base Usb dentro Tper, proprio nel giorno dello sciopero dei trasporti indetto dalla sigla sindacale. Una copia del dossier è stata inviata anche alla Prefettura di Bologna.
La categoria chiede alle autorità un intervento "urgente" per verificare la situazione e "disporre l'immediata adozione di misure di prevenzione-protezione adeguate per i lavoratori e gli utenti del trasporto pubblico locale dai rischi di esposizione a contagio da Sars-Cov-2", come si legge nell'atto.
In particolare si chiede "di verificare se l'azienda ha definito, sulla base di calcoli precisi, un rapporto equilibrato tra il flusso di passeggeri ed il numero di veicoli-corse necessari per evitare il sovraffollamento e garantire, soprattutto negli orari 'di punta' del flusso, la distanza interpersonale di sicurezza (di almeno un metro) all'interno dei veicoli".
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Verifiche puntuali vengono chieste anche sull'informazione data alle fermate, sui controlli a bordo per quanto riguarda il rispetto delle misure di sicurezza e la protezione degli autisti, considerata insufficiente: per Usb bisogna tornare almeno al 50% di riempimento dei bus e deve esserci una distanza di due metri per l'autista.
"Basta con questa assurdità dell'80% che poi diventa il 100%- dice il sindacalista Luigi Marinelli al presidio tenuto oggi davanti al quartier generale Tper in via Saliceto- è assurdo pensare che basti l'aerazione per avere cinque persone in un metro quadro come abbiamo visto coi ragazzi della scuola nelle ore di punta. Più tardi si prendono queste misure più lungo sarà il lockdown".
Non bastano, quindi, i 120 bus aggiunti in regione negli ultimi giorni. "Un aumento totale di 400 mezzi rispetto allo scorso anno è il 12%, tenendo conto che i mezzi erano già scarsi prima è una cifra irrisoria, significa che non si è fatto quasi nulla. Bonaccini vuole mostrare una sicurezza che non si può permettere".
Usb valuterebbe anche la requisizione dei bus privati che non circolano causa pandemia. Per quanto riguarda gli autisti, inoltre, al momento non è dato sapere il numero dei contagiati: sono informazioni "che non ci vengono assolutamente date", anche se Tper potrebbe fare il punto martedì, come riferiscono ancora ii rappresentanti dei lavoratori. Con una sottolineatura: "Per ogni autista che va in malattia per Covid 50 ne perdiamo- dice ancora Marinelli- un dato importante se vogliamo garantire il diritto alla mobilità".
Covid e trasporti, la presidente Tper Gualtieri: "Basta clamore, biglietti calano"
Proprio nello stesso momento in cui si anima lo sciopero, a Palazzo D'Accursio la presidente di Tper Giuseppina Gualtieri fa il punto, chiamata in commissione in Comune proprio per parlare di trasporti e contagi da Covid.
"i casi di superamento della capienza all'80% sono rarissimi: la media è del 50-60%" sottolinea Gualtieri, che replica a chi contesta di vedere autobus pieni: "I mezzi appaiono pieni perché, con l'obbligo di mascherina e il ricambio d'aria costante, c'è una deroga al distanziamento".
"Questo però -continua la numero uno di Tper- è usato come megafono e viene cavalcato per dare un'idea di mancata sicurezza, anche a livello mediatico". Un altro argomento di replica è il calo dei passeggeri dovuto alla -secondo l'azienda- eccessiva apprensione generata nei passeggeri.
"Dopo il battage degli ultimi giorni- spiega Gualtieri- le aziende stanno registrando un calo dei biglietti venduti. Quindi abbiamo già un calo dei passeggeri, ci sarà un impatto enorme sull'azienda". E ancora: "Il rischio zero non esiste, ma ad oggi non ci sono evidenze tecnico-scientifiche che confermano la gravità dell'insicurezza dei trasporti".
Covid e trasporti, il tema approda in Comune
Le parole della presidente Tper non vanno giù però a diversi consiglieri comunali del Pd. "Non si può dire che va tutto bene- attacca il dem Raffaele Persiano- questo crea tanta frustrazione nella gente. Il sovraffollamento non è un tema mediatico, è un problema reale. La minimizzazione sta prendendo il posto del negazionismo. In fase di programmazione forse si poteva lavorare prima per ridurre i carichi. E dire che la capienza media è del 60% è fare la media del pollo: è dei picchi che dobbiamo occuparci", sferza Persiano.
"Bisogna trovare il modo di aumentare la sicurezza senza raggiungere la disaffezione dei passeggeri- bacchetta a sua volta il dem Piergiorgio Licciardello- la capienza all'80% non è più sostenibile, va ridotta. E bisogna fare maggior ricorso ai privati".
Critica anche la capogruppo del Carroccio, Francesca Scarano. "I mezzi sono stipati, non c'è sicurezza- critica la leghista- è ovvio che ci sia preoccupazione".
Anche quanto fatto da Tper per aumentare le corse e le risorse, "non è niente di eccezionale: è un atto dovuto", sentenzia Scarano.
Invita invece ad abbassare i toni il dem Andrea Colombo. "Anche io provo un po' di disagio quando sui mezzi pubblici non c'è la giusta distanza- ammette- ma sarebbe irresponsabile da parte delle istituzioni alimentare un senso di insicurezza sul trasporto pubblico".
Immediata la replica di Gualtieri. "Qui nessuno vuole mettersi una medaglia- afferma la presidente Tper- né scambiare responsabilità o accuse tra settori. Non c'è una contrapposizione tra la scuola e i trasporti, c'è un lavoro insieme. Abbiamo molti problemi, ma li stiamo gestendo. E abbiamo investito risorse aggiuntive, anticipando quelle stanziate a livello nazionale".
Infine, la media del 50-60% della capienza "non è quella di Trilussa- precisa il dirigente Tper, Riccardo Capelli- ma riguarda le ore di punta. Prendendo in considerazione l'intera giornata, la media scende anche al 25%". (San/ Dire)