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ECONOMIA E CRISI DA COVID

Turismo in città, crollo delle prenotazioni e cancellazioni: "Incomprensibile che i ristori escludano l'hinterland"

Paolo Mazza (Presidente Asshotel) conferma i dati allarmanti del settore: "Dimezzati i numeri di Capodanno, in alcune strutture anche i dipendenti per via dei contagi"

Un bilancio tutt'altro che positivo quello del settore alberghiero, che è passato da un sold-out del Capodanno del 2019 (l'ultimo prima della pandemia) a un 50% in meno di occupazione delle stanze delle strutture di Bologna e provincia, con in più, il disagio di molti dipendenti a casa perché contagiati o in quarantena. Uno scenario senza dubbio preoccupante, che non trova sollievo né nei ristori previsti, nè nei prossimi due mesi in arrivo: fisiologicamente gennaio e febbraio sono infatti i più "lenti" dell'anno. 

Paolo Mazza, presidente di Asshotel Confesercenti Bologna, spiega qual è la situazione: "E' vero, Natale e Capodanno ci hanno messi in ginocchio con un dato di occupazione delle camere del 50%. La notte del 31 dicembre, che solitamente fa sold-out sia per il pernottamento che per il cenone, quest'anno ha registrato un boom di mancate prenotazioni prima e un boom di cancellazione per quelle fatte sotto data. Colpa dei contagi, certo. Tanti sono risultati positivi al covid e altri si sono dovuti sottoporre a quarantena". 

Risultato? I ristori potranno compensare le perdite? "Camere vuote, ma anche molti dei nostri dipendenti a casa per le stesse motivazioni. Intanto mettiamo in chiaro che le cifre di cui si parla per i ristori si muovono intorno ai 2/3 mila euro, che per una struttura davvero rappresentano forse il costo dell'energia per 15 giorni...Inoltre, da quello che abbiamo potuto attestare da un'anteprima, sembra che la Regione abbia incluso solo le città che hanno più di 30 mila abitanti". 

Ciò significa che le città al di sotto di questa soglia non riceveranno i contributi? "Esatto. Per quanto riguarda il nostro territorio dunque, avranno i ristori gli albergatori di Bologna città, ma resteranno esclusi comuni come Casalecchio, San Lazzaro, Zola Predosa, Dozza e Castenaso. Comuni che ospitano anche delle strutture importanti. Perché tutto l'hinterland non ha diritto di avere questi contributi? Forse non hanno subito il crollo da covid? Per questa esclusione c'è un po' di rabbia. La Regione Emilia-Romagna ha previsto soldi per la montagna e per la Riviera, ma adesso le città d'arte che ne hanno diritto sono solo quelle oltre i 30 mila abitanti". 

Nel frattempo nelle strutture viene garantita la sicurezza per ospiti e lavoratori: come? "Il livello di sicurezza è alto a partire dalle pulizie ormai eseguite esclusivamente con prodotti a uso ospedaliero e sanificazioni fatti con appositi macchinari, mentre viene sempre assicurato il distanziamento in momenti come quello della colazione. E ad oggi non nel bolognese non risulta alcun focolaio all'interno degli hotel". 

Un appello? "Mi pare che ci sia ben poco da fare. So che a livello nazionale le associazioni di categoria hanno chiesto la riattivazione della cassaintegrazione". 

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