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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Negozi post-Covid, Ascom vede nero: "Rischiamo debacle totale, e una mini-patrimoniale"

L'avvertimento arriva dal presidente dell'associazione dei commercianti, Enrico Postacchini, nel corso di un incontro web organizzato ieri pomeriggio dalle associazioni Idee al Centro e Vivere la Città

Al 31 agosto scorso solo Ascom Bologna "ha gestito 42.000 domande di cassa integrazione e più della metà sono state reiterate. Se a marzo 2021 questa sarà la tendenza, e se in primavera non verranno prorogati gli strumenti sollievo per le imprese, assisteremo a una debacle totale del sistema anche sul fronte dell'occupazione".

L'avvertimento arriva dal presidente dell'associazione dei commercianti, Enrico Postacchini, nel corso di un incontro web organizzato ieri pomeriggio dalle associazioni Idee al Centro e Vivere la Città. "Il rischio è che da qui alla fine del 2021 si lavori a singhiozzo- afferma Postacchini- ed è la cosa peggiore: nessuna impresa può reggere questa incertezza. E ora le aziende sono messe peggio che in primavera, perché la previsione era ricominciare in autunno per far fronte a proroghe e moratorie, che ora non sono più pensabili, né a fine anno né in primavera".

Quindi il 2021 "sarà un anno di galleggiamento e la maggior parte delle imprese chiuderà", è il timore del presidente di Ascom, che guarda in prospettiva al capoluogo emiliano. "Purtroppo oggi le disgrazie arrivano da lontano, non dalle decisioni di un sindaco -sottolinea Postacchini- un ruolo forte delle città si può recuperare se il Recovery Fund fosse anche appannaggio dei Comuni. In Francia e in Germania lo hanno capito".

Se invece in Italia "non ci saranno deleghe e possibilità economiche- avverte il numero uno dei commercianti- i Comuni rischiano ancora una volta di essere tagliati fuori da un meccanismo centralizzato. E il ruolo di un sindaco in prospettiva è sempre più complicato".

Per questo, manda a dire Postacchini, "il prossimo sindaco dovrà garantire le risorse per fare gli investimenti necessari al rilancio della città. Ma ci sarà una corsa dei Comuni ad accaparrarsi le risorse".

La partita, ricorda il presidente di Ascom, "davvero si gioca lontana. Il confronto in primavera è stato serrato e oggi siamo tornati da capo. Purtroppo non ci sarà mai nessun decreto che può rimediare al danno subito, di cui non c'è contezza. Si sono fermate tutte le filiere dei rapporti privati, è un sistema che si è fermato".

E procedendo coi codici Ateco, sostiene Postacchini, "il Governo ha fatto un grande errore, perché non viene garantito sostegno a tutti gli anelli della filiera". In questa situazione, segnala il numero uno dei commercianti, i Comuni sono in fondo alla catena e sono "schiacciati dai provvedimenti.

Bologna ha dato un segnale tangibile sulla Tari, ma tanti non hanno potuto farlo perché i bilanci non lo permettono". I 10 milioni stanziati dalla Regione per il 2021 saranno proprio orientati soprattutto a permettere ai Comuni una manovra sulla Tari, spiega Postacchini. "Ma sono sempre ristori di un'entità che non è neanche un decimo del danno subito".

Le imprese quindi "potranno galleggiare anche nel 2021 garantendo a fatica stipendi e solvibilità ai fornitori. Quindi sul gettito fiscale mettiamo già in guardia: non arriveranno le tasse, perché le imprese non sono in grado di pagarle". Per questo lo Stato "dovrà provvedere in qualche modo e purtroppo si avvicina l'idea di una mini patrimoniale -critica Postacchini- di andare a tocciare nei conti correnti degli italiani. Sicuramente la forte giacenza e l'aumento di risparmi ha creato aspettative da parte dello Stato centrale". (San/ Dire)

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