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Cronaca

In piazza Scaravilli un'aula studio autogestita: "L'Università si ricordi di noi"

L'area è accessibile a tutti fino a esaurimento posti

Sedie e tavoli, gel e mascherine. È l'aula studio del collettivo Cua sorta in piazza Scaravilli, di fronte al rettorato, per ricordare all'università che molte problematiche sono ancora irrisolte. Aule studio chiuse, ma anche tasse e more da pagare. 

"L' università continua a fare le orecchie da mercante rispetto ai reali problemi di studenti e studentesse. Le aule studio restano chiuse – scrive il Cua – per tanti e tante continua ad essere negata la possibilità di studiare e, come se niente fosse, si pretende il pagamento di tasse e more e arrivano addirittura a chiedere 5x1000! Vogliamo un semestre aggiuntivo gratuito per tutte e tutti, l'annullamento delle tasse per il prossimo anno e delle more sui ritardi di quest'anno. Raggiungeteci in piazza Scaravilli – proseguono – studiamo insieme in sicurezza e rivendichiamo ciò che ci spetta".

Piazza studio autogestita

"Siamo giunti a giugno, mese in cui studenti e studentesse sono nel pieno della loro produttività, tra chi deve dare esami, chi finisce o inizia a scrivere la tesi e si appresta a chiudere la propria carriera universitaria. Ad oggi – prosegue il Cua – a questi studenti e studentesse che continuano a pagare 2.500 euro di tasse per non ricevere nessun servizio, non viene data la possibilità di accedere alle biblioteche, luogo e strumento fondamentale per chi studia e per chi ha bisogno di consultare testi. La tanto "eccelsa" università di Bologna non è stata in grado di garantire delle biblioteche aperte e messe in sicurezza per accogliere studenti e studentesse, abbandonandoli tra la ricerca di testi e la ricerca di concentrazione nelle loro case, tra coinquilini, famiglia e una vita quotidiana domestica che non sempre permette di poter studiare dignitosamente.

"Per questo motivo abbiamo deciso di auto organizzarci e di attrezzare noi un'area studio dove ci si potrà ritrovare per studiare, con panche e tavoli distanziati e posti segnati in cui ci si potrà sedere. Fino a esaurimento posti, l'area è accessibile a tutti e tutte. L'area sarà in piazza Scaravilli, al fresco, proprio di fronte al rettorato, per ricordare all'università e al rettore Francesco Ubertini che noi studenti e studentesse esistiamo – concludono gli studenti – e come noi sono reali le tante problematiche che sono emerse durante questo periodo e su cui l'università ha fatto "orecchie da mercante". 

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