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Il CUA incontra l'Unibo e chiede solidarietà: “Inaccettabili provvedimenti contro studenti” | VIDEO

Il collettivo studentesco è entrato al 33 di via Zamboni e ha incontrato il Delegato per gli Studenti dell’ateneo Federico Condello

“I provvedimenti contro due studenti dell’Università di Bologna sono inaccettabili. Davvero la risposta dell’Unibo alla repressione è solamente questa?”. Con questa domanda circa cinquanta studenti si sono presentati al Rettorato di via Zamboni 33 per chiedere solidarietà all’Alma Mater dopo la notizia dei 12 provvedimenti intrapresi dalla Questura di Bologna contro altrettanti attivisti del collettivo CUA. Diversi i reati contestati agli studenti relativi a fatti avvenuti in occasione dell’occupazione dello studentato di via Serlio il 19 ottobre 2022 e durante il corteo 'Parade per una vita bella vol.2' organizzata dagli stessi indagati il 10 novembre 2022. 

Oltre ad una chiara presa di posizione da parte dell’ateneo, gli studenti hanno anche chiesto che dopo il loro dissequestro, gli spazi ‘SPLIT’ di via San Giacomo e ‘Aula Roveri’ di via Zamboni 38 siano messi a disposizione degli studenti e delle studentesse.  

Quello tra i manifestanti e il Delegato per gli Studenti Federico Condello, che li ha incontrati nei corridoi di via Zamboni 33, è stato un confronto franco, fatto di divergenze ma anche di punti in comune: “Sui fini sono d’accordo, naturalmente non sono d’accordo sui mezzi. Sui temi che rivendicate, come già accaduto per l’occupazione dello stabile di via Oberdan, avrei voluto che voi accettaste la via del dialogo, ma non è stata accettata. Per gli studenti indagati mi rammarico molto ma mi dispiace dirlo, non è più nostra competenza. Aspettiamo che l’indagine vada avanti e vediamo”.

Alla richiesta di riassegnazione degli spazi SPLIT e Aula Roveri, invece, Condello è stato netto: “Essere istituzione significa fare un bando, non assegnare il posto direttamente a qualcuno. Così si comporta l’istituzione. Un luogo studentesco diventi tale quando è assegnato in modo limpido e trasparente”. Alcuni tra gli studenti e le studentesse hanno ribadito più volte le mancanze dell’Unibo, complice secondo loro di “guardare il dito e non la Luna” dato che, con i prezzi alti degli affitti e la mancanza di spazi, ad essere in discussione è lo stesso diritto allo studio. “Spazi come SPLIT e come l’Aula Roveri sono un modo per sopperire alle mancanze dell’università – ha detto a Condello una studentessa – ma chi si organizza dal basso viene sanzionato o addirittura allontanato dalla città”, in riferimento ai fogli di via per due attivisti del CUA.

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