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Soldi falsi, droga e false vincite alle slot: la polizia ferma 'volti noti'

Banconote false, furto alle macchinette del videopoker, spaccio di coca. E' il risultato di una lunga indagine della mobile che ha portato al fermo di padre, figlio e 'braccio destro'

Nella mattinata dello scorso 6 febbraio, giorno della nevicata, la Polizia di Stato di Bologna ha eseguito tre misure cautelari a carico di altrettanti cittadini italiani nati e residenti a Bologna. Un'indagine che ha preso il via nel 2012, da parte della II sezione della mobile bolognese che indaga su criminalità straniera e prostituzione.

Arrestato C.C., detto "Gigi", pochi precedenti, ma volto noto: per lui, 56enne, di professione ristoratore, l'accusa è di furto aggravato e continuato in concorso e detenzione di banconote false. I fatti risalgono al 2012 quando l'uomo aveva proposto a una donna bolognese di prostituirsi, in cambio dell'estinzione di un debito. La donna aveva rifiutato, accettando invece di ripagare il debito "spendendo" le banconote false che "Gigi" acquistava da un napoletano e forniva alla donna e al suo compagno, tutti arrestati in flagranza qualche anno fa. La sua funzione era dunque quella di intermediario per piazzare il denaro falso (banconote da 20 euro) in città. Gli accordi con la coppia avvenivano nel suo ristorante, in via Battindarno, che ora ha cessato l'attività.

Riguardo all'accusa per furto aggravato in concorso, C.C. è accusato di aver organizzato, in accordo con i gestori di quattro bar di Bologna, e attraverso un complesso sistema di grimaldelli, un sistema di false vincite alle macchinette dei video poker, tecnicamente chiamate "refill", rubando così il denaro all'interno e "lasciando" una percentuale ai baristi complici. Il bottino è di diverse migliaia di euro.

Nei guai anche il figlio D.C., 32enne, ora ai domiciliari con l'accusa di detenzione di banconote false e spaccio di stupefacenti. D.C., intercettato dalla polizia, al telefono parlava del denaro falso in codice: "Quelle magliette sono stampate male, me le devi rifare". Il 32enne si serviva anche di un braccio destro, M. F., bolognese 34enne, per spacciare cocaina: per lui, trovato in possesso di 10 grammi di sostanza, il giudice Bruno Perla ha disposto l'obbligo di firma presso la polizia giudiziaria, con l'accusa di spaccio di cocaina.

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