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Cronaca

Università, i conti del Cusb non tornano: via a licenziamenti ed esternalizzazione servizi

Il commissario Santis ha deciso di tagliare sul costo del lavoro, licenziando sette persone ed esternalizzando i servizi di pulizia e manutenzione. Lavoratori in sciopero

Il Cus di Bologna non è ancora uscito dal tunnel. E per far quadrare i conti il commissario Vincenzo Santis ora ha deciso di tagliare anche sul costo del lavoro, licenziando sette persone ed esternalizzando i servizi di pulizia e manuntenzione.
La reazione dei lavoratori non è mancata. Il sindacato di base Usb ha indetto un primo pacchetto di ore di sciopero, per protestare contro questa decisione, e per giovedì è in programma un incontro fra Cusb e sindacati.

"Ho chiesto loro di portarmi delle proposte, purtroppo io non avevo alternative", spiega Santis. Il commissario ricorda di aver preso in mano il Cusb nel 2013, con un buco di bilancio di oltre un milione di euro. "Ne stiamo uscendo- assicura- chiudiamo il consuntivo 2014 con un ammanco di 100-200.000 euro e pensiamo di rientrare entro la fine di quest'anno". Aver ceduto lo Sterlino, ricorda Santis, "ci ha alleggerito molto" e licenziare "era l'ultimo dei miei pensieri. Ma ancora non riesco a far quadrare il bilancio e quindi devo intervenire sul personale".

Il commissario del Cusb ha contattato alcune aziende che potrebbero prendere in mano i servizi di pulizia e manutenzione, chiedendo l'impegno anche ad assumere i sette lavoratori in esubero. "Sto cercando di non lasciare nessuno a casa- afferma Santis- non ci sono ancora le lettere di licenziamento". Insieme al salvataggio del Cusb, insomma, il commissario rischia di lasciare in eredità anche sette esuberi. A fine mesi scade infatti il suo mandato e verrà convocata l'assemblea dei soci per eleggere il nuovo presidente. "Toccheà a lui portare avanti l'operazione di rientro", afferma Santis.

Con 29 dipendenti in totale, sottolinea il commissario, quello di Bologna è il Cus in Italia con il maggior numero di dipendenti. "Erano inquadrati col contratto del commercio, una cosa anomala- afferma Santis- io li ho riportati sotto il contratto nazionale che compete loro, quello degli impianti sportivi, e non hanno perso un euro nel passaggio".

Intanto, ieri mattina Usb ha organizzato un presidio con volantinaggio davanti alla piscina Record in via del Pilastro. "Non ci convincono le motivazioni che ci sono state addotte nella riunione avvenuta tra noi e l'amministrazione- scrive in una nota Michele Cirinesi del sindacato di base- di aver ricercato tutte le strade per non licenziare sette lavoratori. Ricordiamo che i lavoratori del Cusb sono anni che continuano a pagare di tasca propria una gestione che negli anni passati e'' stata a dir poco scellerata e che ha portato al commissariamento della società". Usb ricorda di aver già dato vita a un presidio davanti all'Ateneo di Bologna, chiedendo proprio all'Alma Mater garanzie perchè non fosse licenziato nessun dipendente Cusb. "Questi impegni sono state disattesi sia Cusb che dall'Università- attacca il sindacato di base- inoltre al Cusb è stata rifiutata la cassa integrazione straordinaria, faccenda che ha danneggiato i lavoratori". Secondo Usb, dunque, vanno "ricercate tutte le alternative" agli esuberi, "per non fare pagare ai lavoratori" la crisi della società, tutelando "il diritto al lavoro sviluppato in questi anni di eccellente professionalità".

agenzia Dire

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