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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Ipotesi Dad per i non vaccinati: stroncatura dall'opposizione, genitori in sit-in sotto i palazzi della Regione

Dai sindacati all'opposizione, si accavallano le posizioni contro l'idea di lezioni a distanza per i non vaccinati. Le proposte del sindaco all'indice. E oggi il mondo scuola si raduna sotto i palazzi della regione per far sentire il proprio dissenso

Non si quietano le polemiche contro l'ipotesi del green pass a scuola  e l'idea di lezioni in Dad per chi non è vaccinato. l comitato Priorità alla scuola dell'Emilia-Romagna annunciano una nuova protesta e oggi sono pronti a marciare alla volta dei palazzi della regione, in viale Aldo Moro, per fare sentire il proprio dissenso. 

All'indice le parole del sindaco di Bologna, Matteo Lepore, "favorevole al green pass per l'accesso a scuola degli studenti- spiega Pas- proponendo come soluzione la dad per i non sono vaccinati o per i figli di genitori non vaccinati". Dichiarazioni che per il comitato risultano indigeribili. Per questo, e "in ragione del persistere dell'uso sistematico della Dad come unico strumento di contrasto della pandemia", Priorità alla Scuola Emilia-Romagna si rivolge anche "alle realtà sindacali e rappresentative di insegnanti, studenti e famiglie per chiedere un incontro immediato con i rappresentanti delle Istituzioni". Domani, intanto, il comitato sarà in presidio in Regione "per chiedere una soluzione immediata a una situazione divenuta ormai inaccettabile. Ci risiamo con le divisioni- attacca l'associazione- con le dichiarazioni che spaccano la comunità educante riproducendo nel mondo dei ragazzi le spaccature e le divisioni a cui stiamo assistendo nel mondo del lavoro". 

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Anche il centrodestra vs la proposta di Lepore

Anche l'opposizione ha mal digerito la proposta del sindaco. Dal centrodestra di Bologna  muro contro l'ipotesi di green pass agli studenti. "Affermazioni gravi, dettate da superficialità e mancata conoscenza del problema", attacca la consigliera comunale di Fratelli d'Italia, Manuela Zuntini,  che chiede a Lepore di lasciare a qualcun altro la delega alla sanità "per manifesta incapacità". Protesta anche la Lega. "Non basta scrivere una letterina alle famiglie per chiedere di vaccinare figli. Il sindaco scriva anche all'Ausl perché garantisca una migliore struttura per il tracciamento", interviene la capogruppo del Carroccio, Francesca Scarano, in Consiglio comunale. "Chiediamo alle Asl di potenziare i tracciamenti. Peraltro, spesso la dad non è possibile, perché intere classi non vengono tracciate. Parliamo di intere settimane di scuola perse, come accaduto alle Tambroni", sostiene Scarano, che accusa dunque l'amministrazione di "scaricare sulle famiglie la mancata organizzazione e concertazione tral'Ausl e le scuole". Per questo, la leghista crede che "nelle prossime festività, a scuole chiuse, le istituzioni debbano organizzarsi e pianificare rientro in sicurezza", in classe. Peraltro, "la letterina non convincerà chi ha legittimi dubbi a vaccinare i figli e non tiene conto delle modus operandi sindaco al quale non piace il dialogo", contesta Zuntini, chiedendo che venga reintrodotta la possibilità di tamponi gratuiti per studenti e famiglie. "Le criticità devono servire perché i prossimi mesi di scuola siano affrontati in presenza e perché le famiglie non vengano abbandonate", conclude Scarano.

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Cgil vs la Dad: stupisce la "leggerezza con la quale si interviene su un diritto costituzionale"

Il green pass a scuola per gli alunni è una "inaccettabile lesione dei diritti costituzionali" e una "pericolosa scorciatoia", così come il ritorno alla Dad. Pure la Cgil dell'Emilia-Romagna, insieme alle Camere del lavoro di Bologna,  si ribella alla proposta Lepore.  "Anziché invocare la dad- attacca il sindacato- gli amministratori pubblici chiedano più risorse ed evitino pericolose scorciatoie". La Cgil spiega: "Diversi amministratori pubblici, tra i quali i sindaci di Bologna, Reggio Emilia e il presidente della Provincia di Modena, propongono il green pass per poter accedere a scuola. In pratica, gli studenti potrebbero andare in classe solo se vaccinati". Il sindacato si dice stupito della "leggerezza con la quale si interviene su un diritto costituzionale, quello all'istruzione, che dovrebbe essere garantito a tutte e a tutti". Di fatto, sostiene la Cgil, "un minorenne si troverebbe a subire una scelta presa dai propri genitori e, qualora questi decidessero di non vaccinarlo, sarebbe estromesso dalle lezioni in presenza e confinato in dad".

Secondo il sindacato, la didattica a distanza "ha ampiamente dimostrato tutti i suoi limiti: lascia indietro i più deboli, penalizza i non madrelingua, favorisce l'abbandono scolastico, discrimina sulla base del censo". Nonostante questo, attacca la Cgil, "la si propone come elemento strutturale. In pratica, questi amministratori propongono di rendere normale la discriminazione, l'emarginazione e la ghettizzazione". In altre parole, accusa il sindacato, "si sceglie come al solito la via più facile anziché intervenire sulle condizioni strutturali delle nostre scuole, ossia investire in edilizia scolastica, ridurre il numero di alunni per classe, assumere il personale necessario e potenziare il trasporto pubblico". Infine, sottolinea la Cgil, "se è vero che non si è in grado di garantire il tracciamento dei contagi, ciò dipende sicuramente dal netto incremento dei casi. Ma facciamo presente che a causa della mancata copertura delle spese straordinarie Covid, già oggi in questa regione è in atto il blocco del turnover in sanità. Quindi meno personale a disposizione per fare tamponi e vaccini". E allora, sostiene il sindacato, "non sarebbe più opportuno ed efficace chiedere le risorse necessarie a sostenere adeguatamente la sanità pubblica, piuttosto che invocare la dad? Noi non condividiamo questo modo di affrontare i problemi. Riteniamo inaccettabile la lesione di fondamentali diritti costituzionali". Per questo, manda a dire la Cgil, "rivendichiamo un intervento concertato tra Comuni, Province e Regione per trovare rapidamente le risposte necessarie, evitando di fare mera propaganda scegliendo pericolose scorciatoie che si sono già dimostrate inefficaci e dannose".

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