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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Davide Ferrerio, l'aggressore chiede scusa: "Non avevo intenzione di uccidere, anche io una vittima"

Nicolò Passalacqua, 23 anni, è stato interrogato nel corso del processo con rito abbreviato. "Mi hanno mandato allo sbaraglio", le sue parole davanti al gup

Chiede “scusa a tutti” Nicolò Passalacqua, il giovane che ha ridotto in fin di vita Davide Ferrerio, il ragazzo bolognese di 21 anni, in coma irreversibile dopo essere stato vittima di un brutale pestaggio a Crotone lo scorso 11 agosto. Passalacqua, 23 anni, è stato interrogato per circa due ore nel corso dell’udienza del processo con rito abbreviato che si è celebrato davanti al gup del Tribunale di Crotone. "Se avessi avuto intenzione di uccidere, lo avrei colpito quando stava per terra o mi sarei portato una pistola o un coltello. Anche io sono una vittima, mi hanno mandato allo sbaraglio. Mi scuso con la famiglia di Davide, con la popolazione crotonese e bolognese e tutta Italia", le parole di Passalacqua.

Lo scambio di persona e la brutale aggressione

Quella sera Ferrerio venne aggredito e ridotto in fin di vita per uno scambio di persona. Secondo le ricostruzioni dell’accusa, quel giorno una ragazza 17enne del posto aveva dato appuntamento a un uomo, Alessandro Curto, 32 anni, imputato di concorso anomalo in tentato omicidio, che in precedenza l’aveva corteggiata via social usando il nome dell’ex della minorenne. Per questo la ragazza si presentò nelle vicinanze del Tribunale accompagnata da alcuni parenti in una sorta di missione punitiva nei confronti dell’uomo. Secondo le indagini svolte dalla squadra Mobile, la trappola era stata organizzata dalla madre dell’allora minorenne che avrebbe istigato anche Passalacqua. Ma quando Curto si accorge del pericolo, le dice via messaggio di avere una camicia bianca addosso, causando così lo scambio di persona con Ferrerio, vestito in quel modo e che per questo venne aggredito.

Le dichiarazioni in aula dell'imputato

"C'era solo lui con la maglia bianca – ha raccontato oggi in aula Passalacqua -. Volevo chiarire, ma lui è scappato. Se non fosse scappato ... L'ho preso per il bavero e l'ho fatto girare, gli ho dato un calcio alle costole e poi un pugno sulla tempia". L’imputato ha poi smentito di aver usato alcun tirapugni, e ha detto di non essersi reso conto dell’età del ventunenne bolognese, molto più giovane dello spasimante 32enne della minorenne, e questo perché, a suo dire, avrebbe avuto solo pochi secondi per guardarlo prima di colpirlo. Tra le contraddizioni emerse nelle parole di Passalacqua, anche quelle relative alle fasi successive. "Perché non mi sono girato a vedere come stava Davide dopo che era caduto a terra? Perché ero impaurito" ha detto, aggiungendo di essere stato in ansia per la ragazza 17enne e per sua mamma "perché stavano male", ma "anziché portarli in ospedale siamo andati a mangiare un cornetto".

La messa alla prova per la ragazza

Ieri il Tribunale dei minori di Catanzaro ha concesso la messa alla prova per la ragazza coinvolta nell’aggressione, accusata anche lei di concorso anomalo in tentato omicidio. Il pm, procuratore dei minorenni Emanuela Folino si era opposto. Il gup ha anche incaricato gli assistenti sociali di predisporre un piano idoneo al recupero che sarà discusso in udienza il 7 giugno. "Siamo assolutamente scontenti così finisce tutto in un nulla di fatto”, è stato il commento degli avvocati della famiglia di Ferrerio, gli avvocati Fabrizio Gallo e Gabriele Bordoni.

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