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Cronaca

Ferrerio, aggressore condannato a 20 anni e 4 mesi. Tensione fuori dal Tribunale

Sentenza per Nicolò Passalacqua, accusato di tentato omicidio. La madre del giovane in coma irreversibile: "Lo Stato non ci ha lasciato soli"

Venti anni e 4 mesi di reclusione, è la condanna inflitta dal gup di Crotone a Nicolò Passalacqua, il 23enne accusato di tentato omicidio aggravato dalla premeditazione e dei futili motivi per l'aggressione a Davide Ferrerio avvenuta a Crotone l'11 agosto 2022. Il 21enne bolognese da quel giorno è in coma irreversibile. Il pm Pasquale Festa, a conclusione della requisitoria svolta nel processo con rito abbreviato, aveva chiesto la condanna a 20 anni mentre la difesa aveva sollecitato la derubricazione del reato da tentato omicidio a lesioni gravissime. Quella sera Ferrerio venne ridotto in fin di vita per uno scambio di persona. Secondo le ricostruzioni dell’accusa, una ragazza 17enne del posto aveva dato appuntamento a un uomo, Alessandro Curto, 32 anni (prosciolto) che l’aveva corteggiata via social usando il nome dell’ex di lei. La minore si presentò nelle vicinanze del Tribunale con alcuni parenti in una sorta di missione punitiva nei confronti dell’uomo che, appena accortosi del pericolo, le scrive via sms di avere una camicia bianca addosso, causando così lo scambio di persona con Ferrerio, vestito in quel modo e che per questo venne aggredito.

L'avvocato della famiglia: "Risposta Paese civile contro brutalità insensata"

"Lo Stato ha risposto, non ci ha lasciato da soli", le parole della madre di Davide Ferrerio, Giusy Orlando, dopo la sentenza. "Un po' di giustizia è stata fatta - ha aggiunto -. Il dolore è talmente lancinante, disumano, assurdo che non riesco a pensare ad altro perché non c'è niente. C'è semplicemente un ragazzo, un principe perché era il nostro principino, a cui è stata tolta la vita inutilmente. Adesso ci sarà il processo alla mandante ed al suo compagno. Spero che anche loro vengano condannati a una pena esemplare". Per l'avvocato Gabriele Bordoni, difensore della famiglia di Ferrerio, "è la risposta massima che poteva dare un giudice di fronte a quello che è il capo di imputazione e il rito prescelto. Anche l'aver accolto integralmente la nostra richiesta risarcitoria dà il senso di una risposta forte di un Paese civile contro la brutalità insensata e questo ricostruisce un minimo di serenità". La famiglia di Davide, continua Bordoni, "rimane straziata e colpita per sempre, ma non si è sentita abbandonata dalla giustizia e da quella parte civile del Paese alla quale vuole riferirsi. La risposta c'è stata, ne sono lieto nell'interesse della famiglia".

Tensioni fuori dal Tribunale

Prima dell’inizio del processo, ci sono stati attimi di tensione all’esterno del Tribunale di Crotone, quando si sono incrociati i familiari di Ferrerio e dell’imputato, che hanno iniziato a insultarsi reciprocamente. Dall'insulto si è passati alle minacce tanto che i genitori e il fratello di Ferrerio hanno chiesto l'intervento delle forze dell'ordine. "Sono stato minacciato di morte - ha raccontato Alessandro Ferrerio, fratello di Davide - per cui abbiamo chiesto l'intervento di polizia ed anche una scorta perché vorremmo poter tornare a Bologna sani e salvi". L'altro legale di parte civile, l'avvocato Fabrizio Gallo Gallo, ha annunciato che formalizzeranno una denuncia per minacce ribadendo la richiesta di ottenere una scorta per tutelare la loro incolumità. 

Maxi richiesta di risarcimento

Il gup di Crotone, oltre a condannare Passalacqua, ha anche disposto un risarcimento di 1.305.000 a favore di Davide e una provvisionale di 200 mila euro ciascuno per i genitori e il fratello di Davide. L'avvocato Bordoni aveva chiesto un risarcimento da un milione e 200mila euro per il giovane finito in coma e 300mila euro per i genitori e il fratello. Il gup, invece, ha rigettato la richiesta di risarcimento per danni d'immagine avanzata da Comune e Provincia di Crotone e dal Comune di Bologna.

La difesa aveva chiesto la derubricazione del reato

Prima della sentenza, l’avvocato Salvatore Iannone, difensore di Passalacqua, aveva chiesto la derubricazione del reato da tentato omicidio a lesione gravissime. "Ci aspettiamo giustizia – le sue parole prima della decisione del giudice - perché il fatto è grave ed è giusto che Passalacqua paghi per quello che ha commesso, ma che Passalacqua non sia il capro espiatorio di qualcosa che non dovrebbe accadere nella nostra civiltà. Ritengo la richiesta del pm esagerata perché, di fronte alla contestazione del reato di tentato omicidio, siamo ad una pena finale di 20 anni in abbreviato che non pare essere una pena congrua né possa essere percepita giusta da chi ha commesso il fatto. La pena per essere socializzante deve essere percepita giusta".


 

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