Bolognina, Officine Minganti: difianco al centro commerciale patinato la "discarica" dei senzatetto
Uno degli ex edifici delle Officine Minganti ridotto a dormitorio abusivo, rifugio di tossici e clochard. Escrementi, fetore nell'aria, sporcizia ovunque. Ieri la ronda della Lega in perlustrazione
Puzza di escrementi umani, vestiti luridi, sporcizia ovunque, odore vomitevole: così si presenta oggi uno dei fabbricati appartenenti alle ex Officine Minganti. Siamo in via della Liberazione alla Bolognina, zona “calda”, dove il degrado avanza e i residenti, come i comitati cittadini, da tempo lamentano una situazione esasperante: crogiuolo di malavitosi e teatro di episodi criminali.
La situazione fatiscente in cui versa il capannone delle ex Officine, stride rispetto al contesto. Proprio difronte, infatti, sorge un centro commerciale con negozi e una delle palestre più “in” della città. Presupposto che doveva far pensare ad una “bonifica” della zona, così non è stato invece. A pochi passi dai negozi patinati, clochard e tossicodipendenti bivaccano, trasformando l’edificio in una discarica in piena regola.
Attraverso una porta di ferro si sono aperti un varco e da lì entrano ed escono indisturbati nel grosso capannone. Qui vengono a dormire, mangiare, ma anche a “bucarsi”, come testimoniano avanzi di cibo, giacigli, lattine vuote e siringhe utilizzate, sparse tutto intorno sul pavimento.
In visita tra le mura "violate" dell’edificio, mercoledì scorso c'è stata una delegazione della Lega Nord, presente in zona per la seconda tappa delle “Notti verdi”: un tour antidegrado attarverso le vie più "problematiche" del capoluogo emiliano.
“Smbra il Terzo Mondo”, ha commentato il consigliere comunale Manes Bernardini, transitando tra i liquami e la spazzatura del capannone. Poi il leghista ha aggiunto: “Qui ci sono grossi problemi di sicurezza, questa è una zona dormitorio che la notte pulula di clandestini”.
"Questa la situazione della Bolognina di oggi – denuncia Bernardini - Basterebbe che l’Amministrazione la finisca di dare le colpe solo a Roma e cominciasse a mettersi in gioco per difendere la nostra città”.
Chiosa l’ex candidato sindaco: “Zone come questa vanno controllate ed eventualmente demolite e recuperate anche dal punto di vista urbanistico”.