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Cronaca Piazza Santo Stefano

Delibera anti-dehors Piazza S.Stefano, i gestori: "Rischio tagli del personale. Speriamo in un accordo"

I gestori spiegano che la riduzione dei tavolini porterebbe a una diminuzione delle entrate e a un taglio del personale e chiedono una mediazione

Gli operatori dei locali pubblici di Piazza Santo Stefano hanno promosso un’iniziativa per il mantenimento dei dehors già concessi prima del covid e dunque contro la delibera di Giunta con la quale il Comune di Bologna ha deciso di eliminare i tavoli di alcuni locali di pubblico esercizio. Oltre al ricorso al Tar è stata avviata anche una raccolta firme. A rischio, con una previsione di calo di guadagno che i gestori calcolano fino al 70%, diversi posti di lavoro: "Immaginate una giornata di primavera con questa piazza priva di tavolini e di sedie, della possibilità di sedersi con questa bella vista per un caffè, una colazione o un aperitivo. Seriamente vogliamo una piazza vuota? E noi, dobbiamo davvero licenziare dipendenti che hanno famiglia e un mutuo per la casa?" si chiede Bledar Prenci dello 051 Osteria Santo Stefano, spiegando come nel suo caso le sedute all'esterno siano vitali per la sopravvivenza dell'attività.

Parla di un ritorno ai tempi dei bonghi e del degrado invece Matteo Bonetti Camera Roda, di Camera con vista: "Sono bolognese e ricordo benissimo il degrado notturno di questa piazza con tanto di comitato di residenti. Loro, per la prima volta, sono dalla nostra parte perchè è evidente come la presenza di attività e ristoranti garantisca a quest'area più sicurezza". 

Due iniziative: ricorso al Tar e raccolta di firme 

In rappresentanza di Confesercenti e in appoggio ai gestori dei locali di Piazza Santo Stefano interessati dalle riduzioni dei dehors, il direttore Loreno Rossi: "Riteniamo che la delibera che toglie completamente i dehors a queste attività crei un danno enorme e una disparità di trattamento. Il mercato è bello se tutti hanno le stesse condizioni . Le nostre iniziative sono il ricorso al Tar e l'inizio di una raccolta di firme attraverso una cartolina. Anche un problema di gestione del territorio. Continueremo a incalzare il comune perché la strada giusta è quella di trovare un accordo. Così da rititrare anche il ricorso al tar". 

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