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Cronaca Centro Storico / Via Santo Stefano

Dehors Piazza Santo Stefano, commercianti verso il ricorso al TAR. E c’è chi pensa a tagli del personale

Le voci dalla piazza dopo gli incontri con il Comune sulla questione tavoli e dehors che l'amministrazione vorrebbe rimuovere

Sta facendo discutere il nuovo provvedimento del Comune di Bologna mirato a togliere gran parte dei dehors e dei tavoli presenti in Piazza Santo Stefano. Non un ritorno agli accordi pre-pandemia, ma una riduzione che riguarderà tutti i locali che affacciano sulla piazza. I più scontenti sono naturalmente gli esercenti locali, i quali temono di vedere  ridurre in modo consistente le proprie entrate e di dover essere costretti a tagliare il personale.

A spiegare la situazione ci pensa Giancarlo Tonelli, Direttore Generale di Ascom Bologna: “La situazione è abbastanza chiara: c’è un provvedimento preso dal Comune di Bologna – racconta Tonelli a BolognaToday –, una revisione del Piano d’Area che prevede di togliere tavolini e sedie da Piazza Santo Stefano. Sicuramente verranno tolti tutti quelli sul ciottolato e, sotto i portici, quelli del lato di Corte Isolani. Il provvedimento sarà effettivo dal 1° gennaio 2023. Di conseguenza, le attività su questo lato – l’Osteria 051 e Camera con Vista – potranno svolgere la propria attività solo all’interno. Questo è un problema per le attività che hanno investito negli anni, a fronte di un Piano d’Area concordato nel periodo pre-Covid non solo con l’amministrazione ma anche con la Sovrintendenza, nel rispetto di una piazza monumentale come quella di Santo Stefano. In questo contesto, si è creata una situazione per la quale c’è un danno economico non indifferente, che vede gli esercenti privati in maniera parziale o totale dei tavolini e dei dehors su piazza. In primo luogo, sono a rischio decine di posti di lavoro. In secondo, si rischia di far tornare Piazza Santo Stefano quella che era dieci, quindici anni fa, dove in mancanza di un controllo impositivo da parte anche dei pubblici esercizi, c’era una presenza con forme di degrado, microcriminalità e di spaccio. Le strade adiacenti, inoltre, di notte erano utilizzate come latrine a cielo aperto. Tutto questo ha comportato, e non si capisce il perché, un provvedimento che crea preoccupazione sia per gli esercenti che per i residenti, i quali vivono oggi una situazione migliore rispetto al passato”.

Turisti piazza Santo Stefano-2

(Turisti in piazza Santo Stefano)

Lo conferma Francesco, un residente del quartiere e assiduo frequentatore di uno dei bar di Piazza Santo Stefano: “Vent’anni, quindici anni fa era pericoloso venire qui. La sera la piazza si riempiva di degrado e sporcizia. Se verranno tolti i tavolini non verrà più nessuno qui e sicuramente tornerà ad essere come prima. Qui c’è sempre un sacco di gente che prende l’aperitivo o cena qui, ora non verrà più nessuno. È un’idea insopportabile”.

Dehors piazza Santo Stefano: la giunta approva il taglio

Piazza Santo Stefano, quale futuro per gli esercenti?

La situazione sembra abbastanza delineata, ma gli esercenti non paiono volersi arrendere facilmente: “Da parte nostra – continua Tonelli di Ascom – abbiamo sempre detto all’amministrazione che eravamo disponibili nel ritornare al Piano d’Area pre-Covid. Avremmo potuto ridurli, ma tra la riduzione e l’abolizione c’è una differenza sostanziale. L’amministrazione, di fronte alla proposta nostra e di Confesercenti di tornare ai livelli pre-pandemici, ha risposto negativamente”.

Messi alle strette, gli esercenti della piazza stanno pensando di fare ricorso al TAR del Lazio: “Non rimane altro modo. I titolari stanno già esaminando questa eventualità, ma noi e Confesercenti saremmo al loro fianco semmai decidessero di portare avanti questo discorso”.

Tavoli in piazza Santo Stefano-2

(Tavoli in piazza Santo Stefano)

“Questo è il terzo Piano d’Area rivisto in poche settimane dal Comune – continua Tonelli –. Nei primi due casi, quello di via delle Moline e quello del Mercato delle Erbe, l’amministrazione ha trovato un punto di incontro tra associazioni di categoria, titolari degli esercizi e dei residenti. Sono stati accordi positivi. Di certo, quindi, non potevamo aspettarci un irrigidimento di questo tipo su Piazza Santo Stefano. Per questo, in Piazza Santo Stefano c’è sorpresa, ma anche tanta delusione. Bisogna mettersi nei panni dei titolari degli esercizi: perdere del personale su cui si è investito è un danno non indifferente. E poi c’è il rischio di trovarsi, per la prossima estate, una piazza invasa da spaccio e degrado: questa non mi sembra una grande idea”.

I primi a essere colpiti da questa decisione saranno naturalmente gli esercenti: “E i turisti dove andranno? – racconta a BolognaToday il gestore di uno dei bar che affacciano sulla piazza –. Io avevo stipulato degli accordi con la Sovrintendenza ma a quanto pare non è servito a nulla. In precedenza, mi hanno fatto togliere anche gli ombrelloni che avevo. Ora sarò costretto a tagliare il personale, senza considerare che dopo il Covid e la guerra sono aumentati l’affitto e il costo delle materie prime. Ricorso? Sì, c’è questa possibilità, ma è difficile: solitamente, una volta che parla la Sovrintendenza è legge”. 

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